Gio. Set 28th, 2023

IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano (MI)

30 Novembre 2022

La FotoBioModulazione è una nuova terapia in grado di rallentare la progressione della degenerazione maculare secca.

Ci spiega di cosa si tratta il profGiuseppe Querques, Coordinatore Area Assistenziale, Imaging Oculare, Unità funzionale di Retina Medica & Imaging dellIRCCS Ospedale San Raffaele e docente associato di Oftalmologia, allUniversità Vita-Salute San Raffaele.

Cos’è la FotoBioModulazione

Si tratta di un nuovo trattamento approvato per la degenerazione maculare secca legata alletà, che permette di stimolare la funzione della retina attraverso lutilizzo di luce rossa e infrarossa (luce non visibile dallocchio umano).

In precedenti studi in vitro, sul modello animale e sulluomo, è stato dimostrato che attraverso la FotoBioModulazione è possibile stimolare i mitocondri, i quali sono regolatori chiave dellinfiammazione e dello stato ossidativo della cellula.

La cura prevede un ciclo di trattamento che consiste in 9 sessioni di trattamento (per un massimo di 3 a settimana).

Ogni sessione sarà separata dalla successiva da almeno 1 giorno, ma non più di 3 giorni liberi dal trattamento.

Ciascuna sessione ha una durata di 4 minuti e 10 secondi circa”.

Gli obiettivi dello studio 

Questa ricerca, focalizzata sulla degenerazione maculare secca legata alletà, si propone come obiettivo generale di:

A chi è rivolto lo studio e quanto dura

Lo studio è rivolto a pazienti affetti da forme intermedie di degenerazione maculare legata alletà

Sono esclusi dallo studio

Linclusione nello studio è subordinata al rispetto di stringenti criteri di inclusione ed esclusione che vengono verificati durante la visita preliminare di screening.

30 pazienti con degenerazione maculare secca legata alletà saranno reclutati presso il Dipartimento di Oftalmologia dellOspedale San Raffaele di Milano. Lo studio durerà 6 mesi.

Le finalità del trattamento

La FotoBioModulazione non serve a migliorare la visione, ma a ridurre la progressione della malattia e promuovere il riassorbimento delle lesioni caratteristiche della malattia, ledrusen’.

Come sottoporsi al trattamento

Al momento presso lOspedale San Raffaele di Milano, il trattamento viene erogato gratuitamente solo nellambito del protocollo di ricerca

Consigliamo di eseguire una visita oculistica per maculopatia presso la nostra struttura per verificare se il paziente rispetti i criteri di inclusione nel protocollo.

Informazioni e contatti

La sperimentazione si effettua presso lUnità Clinica di Oculistica diretta dal profFrancesco Bandello, nellUnità Clinica di Retina medica & Imaging di cui è responsabile il prof. Giuseppe Querques.

Per avere maggiori informazioni mandare una mail a oculistica@hsr.it

Cos’è la degenerazione maculare legata all’età

La degenerazione maculare legata alletà è una malattia cronica progressiva che porta alla degenerazione della macula, parte centrale della retina, creando un grave danno funzionale alla vista.

Per questo motivo, chi è affetto da questa patologia presenta una visione centrale compromessa che non gli consente di svolgere normali attività, come leggere o guidare.

Esistono 2 forme di degenerazione maculare legata alletà, che si differenziano in base alla presenza o meno di una formazione vascolare proveniente da un tessuto che si trova al di sotto della retina.

Le forme neovascolari (umide) si trattano con le iniezioni intravitreali di sostanze anti-angiogeniche, che favoriscono la regressione delle neovascolarizzazioni e un miglioramento della vista

Nelle forme non neovascolari (secchesi ha un progressivo accumulo di materiali di scarto nella retina.

Tali materiali di scarto si accumulano fuori dalle cellule, sotto forma di Drusen, e dentro le cellule stimolando linfiammazione e lo stress ossidativo, con ulteriore aggravamento del danno retinico e atrofia

Attualmente non esiste una terapia che permette di migliorare la visione in pazienti affetti da forme secche.

Le strategie a disposizione, tra cui la FotoBioModulazione, sono incentrate sul rallentamento della progressione della malattia verso la comparsa di atrofia retinica, la quale compromette irreversibilmente la visione centrale.

La supplementazione vitaminica con integratori basati sulla formulazione AREDS2 era, fino a non molto tempo fa, lunica arma a disposizione per prevenire la formazione di aree atrofiche.

Presso lambulatorio è presente anche un servizio di intervento psico-educazionale di supporto destinato ai familiari dei soggetti affetti e, nel caso di pazienti coinvolti nel percorso scolastico, anche di mediazione con lo staff dei docenti per ottimizzare ladesione ai programmi scolastici dei piccoli pazienti

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