Per campo visivo si intende la porzione di spazio che può essere visto in condizioni normali da qualsiasi soggetto.
Quando subentra un difetto visivo o insorge una patologia che interferisce con la vista si può verificare la perdita di parte del campo visivo, che si distingue dalla cecità.
La lesione può interessare uno qualsiasi degli elementi coinvolti nell’elaborazione nervosa, dalla retina al cervello.
Diversi disturbi e patologie possono causare il restringimento del campo visivo: il più comune e tra i meno gravi è la miopia, ma ci sono molte altre condizioni, come il distacco della retina, la retinite pigmentosa, il glaucoma e la retinopatia diabetica che se non curate per tempo possono provocare la perdita irreversibile della vista.
I rimedi al restringimento del campo visivo differiscono molto a seconda del tipo di patologia.
Nei casi meno gravi e più comuni (ad esempio, miopia) è sufficiente l’uso di occhiali e lenti a contatto per correggere il difetto visivo.
In tutti gli altri casi, invece, bisogna far riferimento a uno specialista o a un centro specializzato: infatti, il restringimento del campo visivo può essere sintomo di patologie degenerative che si contrastano con terapie farmacologiche o chirurgiche o controllando la malattia che lo causa (ad esempio, il diabete).
In alcuni casi la chirurgia è uno strumento d’emergenza per bloccare o rallentare la perdita della vista e prevenire la cecità.
Si ricorda che l’elenco non è esaustivo ed è sempre bene chiedere consulto al proprio medico.
Per valutare l’esigenza di ricorrere a cure mediche tempestive bisogna conoscere l’evoluzione del disturbo.
Se il restringimento del campo visivo è un fattore noto, legato alla miopia, questo può stabilizzarsi o peggiorare nel tempo, ma in ogni caso è sufficiente sottoporsi periodicamente a visite specialistiche presso un oculista.
Se, invece, la perdita del campo visivo è improvvisa e repentina, si verifica in presenza di una macchia scura (scotoma) che impedisce una vista confortevole, è necessario far ricorso tempestivamente alle cure d’emergenza di un pronto soccorso.
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