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Policlinico San Matteo (BG)

13 Settembre 2022

Lobesità è una malattia cronica, seria e debilitante, che colpisce circa l’11% della popolazione italiana, un numero peraltro in costante aumento. Leccessivo peso corporeo determina importanti alterazioni sia fisiche, sia psicologiche, e condiziona, spesso in modo significativo, la vita di chi ne è affetto

Le energie e la voglia di muoversi diminuiscono a ogni chilo che si aggiunge al corpo, complice anche la difficoltà nelleseguire i movimenti. E così, persino una passeggiata o giocare con i propri figli può diventare difficile a causa di sudorazione importante, mancanza di fiato e dolori. E non è tutto: come dimostrato ormai da numerosi studi, è strettamente legata a patologie come diabete, cardiopatie, ipertensione, tumori

La buona notizia, però, è che lobesità si può curare anche con la chirurgia bariatrica.

Limportante è affidarsi a centri che abbiano una solida esperienza e specifiche competenze nel campo

I rischi dell’obesità 

Lobesità non è solo una malattia di per sé, come ormai riconosciuto, ma a sua volta può favorire la comparsa di altre patologie. “Leccesso di peso va a sovraccaricare le articolazioni e la colonna vertebrale, determinando a lungo andare importanti malattie a carico del sistema osteo-articolare

Inoltre, condiziona il riposo notturno, determinando la cosiddettasindrome delle apnee ostruttive nel sonno’, caratterizzata da numerosi microrisvegli di cui non si ha consapevolezza, ma che determinano importante stanchezza sin dal risveglio mattutino

A causa dellobesità, inoltre, si sviluppano anche malattie metaboliche gravi che facilmente diventano croniche e difficilmente sono risolvibili con la terapia medicaIpertensionemalattie cardiovascolari e diabete mellito sono solo alcune tra le più importanti malattie favorite e aggravate dallobesità. 

Infine, chi soffre di obesità patologica ha un rischio aumentato di sviluppare neoplasie (colonmammella), reflusso gastro-esofageo (si associa al 30% dei pazienti), problematiche urologiche, dermatologiche e psichiatriche”, spiega il professor Olmi

Quando diete e farmaci non bastano: la chirurgia bariatrica

La chirurgia bariatrica o chirurgia dellobesità offre oggi la possibilità di ottenere una riduzione di peso nei pazienti con obesità patologica resistente ai trattamenti medici, farmacologici, dietologici

La perdita di peso che si ottiene con questo tipo di chirurgia determina un importante cambiamento nella vita dei pazienti. Oltre a favorire un importante miglioramento nella percezione della propria immagine, con tutti i benefici associati a livello psicologico, consente di abbattere il rischio di sviluppo e di aggravamento delle patologie correlate.

Soprattutto nel caso di pazienti diabetici, la chirurgia si è dimostrata, in diversi studi, essere più efficace rispetto alla sola terapia medica”, sottolinea lo specialista

Ecco perché, in presenza di obesità patologica o complicata, lunica soluzione terapeutica è rappresentata dalla chirurgia bariatrica. “Negli ultimi anni, in Italia e nel resto del mondo, si è sempre di più assistito a un ricorso alla chirurgia bariatrica per la cura dellobesità e della sindrome metabolica, sia grazie a un ampliamento dellofferta sanitaria attraverso i vari Centri di Eccellenza SICOB (Società Italiana di Chirurgia dellObesità e delle Malattie Metaboliche) presenti sul territorio nazionale, sia per via della maggior consapevolezza da parte della popolazione e dei Medici di Medicina Generale delle dimensioni del problema e della gravità della patologia obesità”. 

Quando è indicata la chirurgia bariatrica

Secondo le direttive dellAmerican Society Metabolic and Bariatric Surgere della Società Italiana di Chirurgia dellObesità, il trattamento chirurgico bariatrico viene indicato solo quando il paziente presenta unobesità patologica severa, ovvero quella forma di obesità con indice di massa corporea (IMC o BMI) >40 oppure quando è compreso tra 30 e 39 ed è associato almeno a 1 patologia importante correlata allobesità: ipertensione arteriosa, diabete mellito, apnee notturne, patologie articolari, etc…”, osserva il professor Olmi.  

Letà dei pazienti candidabili allintervento chirurgico va dai 18 ai 68 anni. “

Lintervento chirurgico può essere considerato nei pazienti con un BMI tra 30 e 35 e nei pazienti al di sopra dei 65 anni solo qualora vi sia lapprovazione di un apposito team multidisciplinare, composto da diverse figure professionali (anestesista, chirurgo, medico internista) che, dopo aver accertato la presenza di una ridotta qualità di vita data dallobesità e dalla presenza di comorbidità derivanti, valutano il rapporto rischio-beneficio della procedura chirurgica e forniscono il nulla osta allintervento”. 

Controindicazioni relative allintervento sonoscompenso cardiaco severoangina instabilemalattia polmonare terminalecancro in trattamento attivoipertensione portaledipendenza da alcool/droghedeterioramento cognitivo.  

Il percorso preoperatorio

Di grande importanza, in vista di un intervento di chirurgia bariatrica, è il percorso preoperatorio, fondamentale per studiare il paziente così da poter scegliere lintervento chirurgico più indicato, conoscere lo stato di salute attuale, valutare leventuale presenza di patologie misconosciute e prepararlo al meglio

Durante il percorso preoperatorio, il paziente viene valutato da diversi specialisti con esperienza nellambito della chirurgia bariatrica. È proprio grazie alla collaborazione di queste diverse figure sia nel preoperatorio, sia nel postoperatorio, che la chirurgia bariatrica trova la sua fonte di successo”, spiega lo specialista. Il team multidisciplinare che si occupa di valutare il paziente candidabile a chirurgia bariatrica è composto da:

La visita psicologica può cogliere elementi di assoluta controindicazione allintervento chirurgico: psicosi, inclusa la schizofrenia, tossico-dipendenze, etilismo franco, pregressa subita violenza sessuale, instabilità del rapporto di coppia o maritale, pregressi tentativi di suicidio sono elementi che ostano ad intraprendere la via chirurgica.

La visita dietologica serve a chiarire lepoca e le modalità dinsorgenza della condizione di obesità, il suo andamento nel tempo, la durata dei periodi di remissione, la comparsa e la gravità delle recidive. Ulteriore elemento è il rilievo della coincidenza di disturbi del comportamento alimentare, e in particolare del binge-eating, che influenzano la scelta dellintervento chirurgico.

In base ai risultati degli esami del sangue di routine e delle valutazioni strumentali effettuate (gastroscopia, manometria, ecografia addominalepolisonnografia) possono essere richieste anche valutazioni aggiuntive di altri specialisti, come lendocrinologo, il gastroenterologo/epatologo, lo pneumologo, lo psichiatra

Lintreccio di diverse figure professionali è indispensabile per la corretta valutazione del paziente, della conferma dellindicazione chirurgica e la scelta della strategia diagnostico-terapeutico più efficace tenendo conto che ogni centro qualificato ha nel suo bagaglio almeno uno degli interventi restrittivi, misti o malassorbitivi”, sottolinea il professor Olmi.

Nei pazienti con sintomi da reflusso-gastroesofageo oppure con la presenza di esofagite alla gastroscopia viene eseguita anche una manometria esofagea per valutare la pressione della valvola che si trova tra esofago e stomaco (LES o sfintere esofageo inferiore).

Questo esame è fondamentale per la scelta dellintervento in modo da curare anche il reflusso acido gastrico.

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