La febbre gialla è provocata da un virus appartenente al genere Flavivirus, cui appartengono anche i virus responsabili della dengue e della encefalite giapponese.
La malattia colpisce principalmente gli esseri umani e le scimmie e si trasmette attraverso la puntura di zanzare Aedes.
E’ endemica nelle aree tropicali dell’Africa, del Centro e del Sud America.
La trasmissione può avvenire ad altitudini fino a 2300 m. nelle Americhe e ad altitudini ancora maggiori in Africa.
I paesi o le aree dove il virus della febbre gialla è presente eccedono di gran lunga quelle riportate ufficialmente.
Alcuni paesi possono non riportare casi semplicemente perché vi è un alto livello di copertura vaccinale contro la febbre gialla nella popolazione oppure perché la sorveglianza epidemiologica è molto carente.
Le epidemie possono essere prevenute e controllate da campagne di vaccinazione di massa.
L’infezione provoca varie forme di malattia, da lieve a grave fino al decesso. Il “giallo” nel nome si spiega con l’ittero che colpisce alcuni pazienti, causando occhi e pelle gialla. I primi sintomi della malattia compaiono solitamente 3-6 giorni dopo l’infezione.
Non esiste un trattamento specifico per la febbre gialla.
La vaccinazione è altamente raccomandata come misura preventiva per i viaggiatori e per chi vive in paesi endemici.
Dopo il superamento dell’infezione o della malattia conclamata, l’individuo colpito acquisisce un’immunità che dura per tutta la vita.

IRCCS San Matteo di Pavia
La Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo è situata a Pavia in viale Camillo Golgi 19. Dal 1982, come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, persegue, secondo standards di eccellenza, finalità di ricerca biomedica e prestazioni di ricovero e cura di alta specialità, distinguendosi per una spiccata integrazione fra ricerca scientifica e didattica sia […]
Come si trasmette
Il virus della febbre gialla viene trasmesso all’uomo dalla puntura di zanzare appartenenti al genere Aedes (lo stesso genere di zanzare che trasmette all’uomo la dengue).
Le zanzare Aedes, a differenza delle Anopheles (zanzare che trasmettono la malaria), pungono nelle ore diurne.
Il periodo di incubazione della febbre gialla, ossia il tempo trascorso tra la puntura infettante e la comparsa dei sintomi clinici può variare da 3 a 6 giorni.
La febbre gialla non si trasmette per contagio interumano diretto, ma soltanto attraverso le zanzare infette.
Le persone colpite da febbre gialla (sia in forma clinicamente apparente che senza sintomatologia apparente) sono infettanti per le zanzare che li pungono da poco prima della comparsa della febbre per tutta la durata del periodo febbrile (mediamente 5 giorni).
Le zanzare diventano a loro volta infettanti a distanza di 9-12 giorni dal pasto di sangue e rimangono tali per tutta la durata della loro vita.
Nelle foreste del Sud-America, oltre alle zanzare Aedes, intervengono nella trasmissione della febbre gialla anche altre specie di zanzare silvestri (genere Hemagogus) ma la specie maggiormente coinvolta nella trasmissione della febbre gialla, sia in Africa che in America, è l’Aedes aegypti.
Ci sono 3 tipi di ciclo di trasmissione:
In Africa esistono tutti e tre i cicli, in Sud America solo silvestre e urbana.
La febbre gialla silvestre è tipica delle foreste pluviali tropicali, dove le scimmie, infettate da zanzare silvestri, passano il virus ad altre zanzare, che si nutrono del loro sangue; queste zanzare, a loro volta pungono e infettano gli esseri umani che entrano nelle foreste.
Questo provoca casi sporadici, la maggioranza dei quali sono giovani uomini che lavorano nelle foreste.
Il ciclo intermedio di trasmissione della febbre gialla si verifica soprattutto in savane umide o semi-umide dell’Africa e può provocare epidemie su scala ridotta nei villaggi rurali.
Le zanzare semi-domestiche (che si riproducono nella foresta o intorno alle abitazioni) infettano gli ospiti, sia scimmie che uomini. Un aumentato contatto tra uomo e zanzara infetta porta alla malattia.
È il tipo più comune di epidemia negli ultimi decenni in Africa.
La febbre gialla urbana esita in scoppi di grandi epidemie quando i viaggiatori introducono il virus in zone ad alta densità di popolazione umana, con un elevato numero di persone senza immunità in presenza di zanzare Aedes.
Zanzare domestiche, in particolare Aedes aegypti, sono portatrici del virus da una persona all’altra.
Queste epidemie tendono a diffondersi dalla fonte verso l’esterno e coprire una vasta area.
Le zanzare Aedes hanno notevoli capacità di adattamento anche a climi temperati e relativamente freddi.
Possono sfruttare per la riproduzione anche piccolissime raccolte di acqua piovana, quali quelle che si formano nei barattoli vuoti, nei sottovasi, nelle vasche ornamentali, nei pneumatici usati.
L’adattamento delle Aedes aegypti agli ambienti urbani e l’infestazione delle grandi città è alla base delle estese epidemie di febbre gialla degli ultimi anni.
Sintomi e segni
L’infezione provoca varie forme di malattia, da lieve a grave fino al decesso.
Il “giallo” nel nome si spiega con l’ittero che colpisce occhi e pelle di alcuni pazienti che diventano di colore giallo.
I primi sintomi della malattia compaiono solitamente 3-6 giorni dopo l’infezione che può presentare una o due fasi.
La prima, fase “acuta”, generalmente ha un inizio improvviso, con febbre accompagnata da brividi, dolori muscolari soprattutto alla schiena, mal di testa, perdita di appetito, nausea e vomito.
Nelle fasi iniziali della malattia si verifica un abbassamento del numero dei globuli bianchi del sangue (leucopenia) e sono possibili manifestazioni emorragiche e la comparsa di un colorito giallastro della pelle (ittero).
Dopo 3-4 giorni, la maggior parte dei pazienti migliora e i sintomi scompaiono, con progressione verso la convalescenza.
In circa il 15% dei casi invece, dopo una breve fase di miglioramento, entro 24 ore dalla remissione iniziale, compaiono o si accentuano le manifestazioni emorragiche, la malattia entra in una fase tossica, ricompare la febbre e sanguinamento dal naso, dalle gengive, dagli occhi, dall’apparato gastrointestinale: presenza di sangue nelle feci o nel vomito (il cosiddetto “vomito negro”), accompagnate da segni di insufficienza epatica (ittero grave) e renale (blocco renale con ritenzione idrica).
La comparsa di ittero grave è considerata un segno sfavorevole.
Circa il 50% dei pazienti che entra nella fase tossica muore entro 10-14 giorni, gli altri si riprendono senza danni organici significativi.
Complicanze
La maggior parte dei pazienti supera la malattia.
In alcuni casi invece, dopo una breve fase di miglioramento, compaiono o si accentuano le manifestazioni emorragiche e la malattia entra in una fase tossica: ricompare la febbre e sanguinamento dal naso, dalle gengive, dall’apparato gastrointestinale: presenza di sangue nelle feci o nel vomito (il cosiddetto “vomito negro”), accompagnate da segni di insufficienza epatica (ittero grave) e renale (blocco renale con ritenzione idrica).
La comparsa di ittero grave è considerata un segno sfavorevole.
Circa il 50% dei pazienti che entra nella fase tossica muore entro 10-14 giorni.
Diagnosi
La febbre gialla è difficile da diagnosticare, specialmente nelle fasi iniziali, poiché può essere confusa con malaria, dengue, leptospirosi, epatite virale (specialmente le forme fulminanti di epatite B e D), altre febbri emorragiche (febbri emorragiche boliviana, argentina e venezuelana, West Nile e virus Zika)e altre malattie o avvelenamenti.
In caso di febbre di qualsiasi natura, soprattutto se in una zona a rischio, è necessario rivolgersi immediatamente ad un medico o ad una struttura ospedaliera qualificata, per effettuare gli esami di laboratorio per la conferma o l’esclusione della diagnosi.
La conferma diagnostica viene effettuata sulla base della presenza di anticorpi specifici. Possono essere utilizzate anche altre tecniche per identificare il virus in campioni di sangue o in tessuti epatici prelevati dal cadavere.
Terapia
La febbre gialla può presentarsi con una sintomatologia che, almeno nelle fase iniziale, non è distinguibile da quella provocata dalla malaria o dalla febbre tifoide o da altre malattie acute batteriche o virali.
Non esiste un trattamento specifico per la febbre gialla, solo terapia di supporto per la disidratazione, l’insufficienza respiratoria e la febbre. Le infezioni batteriche associate possono essere curate con antibiotici. La terapia di supporto può migliorare l’evoluzione della malattia nelle forme più gravi, ma è raramente disponibile nelle aree più povere.
Nelle zone endemiche è necessario evitare ulteriori punture di zanzare in soggetti ammalati, per prevenire l’ulteriore diffusione del virus ed il mantenimento della catena di trasmissione della malattia.
Prevenzione
La vaccinazione è la misura più importante per prevenire la febbre gialla. Il vaccino contro la febbre gialla è a base di virus viventi attenuati, è sicuro e conveniente, fornisce un’immunità efficace entro 10 giorni per oltre il 90% delle persone vaccinate. Una singola dose di vaccino è sufficiente a conferire immunità e efficacia protettiva per tutta la vita contro la febbre gialla e non è necessario effettuare un richiamo. Effetti indesiderati gravi sono estremamente rari.
Per quanto riguarda l’uso del vaccino contro la febbre gialla in persone oltre i 60 anni di età, è stato osservato che nelle persone di età superiore a 60 anni il rischio di malattia viscerotropica associata al vaccino è maggiore rispetto ai soggetti giovani, in generale il rischio è basso. Il vaccino, negli ultrasessantenni, d