IRCCS Policlinico San Donato – Casa di Cura La Madonnina
22 Luglio 2022
L’estate è la stagione delle alte temperature: una delle cause principali, sebbene non la sola, della disidratazione, identificata come un’eccessiva perdita di liquidi che va a superare le quantità introdotte nell’organismo.
Sebbene si tratti di una problematica che non ha età, i bambini ne risultano maggiormente esposti, facendo spesso nascere nei genitori il quesito di come comportarsi e quando ricorrere a un controllo medico. Approfondiamo l’argomento con la dott.ssa Roberta Levi, specialista in pediatria della Casa di Cura La Madonnina.
Le cause della disidratazione
Fra le cause comuni della disidratazione dei più piccoli rientrano:
- malattie gastrointestinali che determinano vomito e/o diarrea;
- inadeguata idratazione, che può verificarsi:
- in corso di malattie febbrili;
- per un’alimentazione/allattamento non adeguati;
- dopo un’eccessiva sudorazione a causa, ad esempio, di un’intensa attività fisica (più raramente);
- colpo di calore.
I sintomi della disidratazione
La sintomatologia indicativa di una disidratazione non è sempre facile da individuare, soprattutto per i bambini più piccoli che, quindi, non sono in grado di parlare. Bisogna, dunque, prestare molta attenzione a manifestazioni come:
- letargia e sonnolenza;
- irritabilità;
- inappetenza o minor appetito;
- mal di testa;
- diminuzione della diuresi;
- calo del peso corporeo;
- labbra e mucose asciutte;
- occhi infossati;
- fontanella infossata, per quanto riguarda il neonato;
- respiro accelerato;
- pianto senza lacrime.
“Soprattutto nei bambini più piccoli quel che si va a valutare è il calo ponderale: un calo fino al 2% corrisponde ad una lieve disidratazione; un calo del 5-7% indica, invece, una disidratazione che inizia a divenire più seria”, spiega la dottoressa Levi.
Perché i bambini sono più soggetti alla disidratazione?
Le motivazioni per cui i bambini si disidratano maggiormente vanno riscontrate in alcuni fattori, fra cui:
- composizione del corpo dei bambini per il 75% di acqua, che risulta più esposto alla perdita di liquidi rispetto agli adulti, che sono composti da acqua per il 60%;
- metabolismo dei bambini più veloce che, quindi, ha una richiesta basale di acqua maggiore rispetto agli adulti.
I rischi della disidratazione nei bambini
La disidratazione non è assolutamente da sottovalutare nei bambini, soprattutto in quelli più piccoli, in quanto si presenta con delle tempistiche molto rapide.
Un’attenzione particolare, poi, deve essere rivolta ai soggetti con malattie croniche in cui questa variazione dei liquidi corporei può avere effetti anche importanti.
Se non si interviene in maniera opportuna e il fenomeno viene trascurato, infatti, possono verificarsi:
Attenzione al colpo di calore
Il colpo di calore è un innalzamento improvviso della temperatura corporea determinato da un’esposizione ad elevate temperature ambientali. Maggiore è il tasso di umidità, più alto è il rischio.
Si tratta di una delle cause più frequenti di disidratazione in estate in quanto, aumentando la sudorazione, se non opportunamente reidratati, si può verificare una perdita di liquidi anche importante.
I sintomi del colpo di calore
La sintomatologia del colpo di calore, oltre a quella tipica della disidratazione, può comprendere inoltre:
Le cause del colpo di calore
Le motivazioni alla base del colpo di calore vanno rintracciate essenzialmente in:
- sistema di termoregolazione non ancora perfettamente sviluppato nel bambino che necessita di più tempo per abbassare la sua temperatura corporea;
- minor superficie corporea soprattutto per i neonati che hanno una traspirazione minore e per disperdere calore impiegano maggior tempo.
Come reidratare un bambino
La pediatra ricorda che in prima battuta la terapia consiste nella somministrazione di soluzioni saline reidratanti che si trovano comunemente in farmacia in formato liquido o solubile e che contengono già la giusta dose di sali, zuccheri ed acqua, risultando, quindi, di gran lunga migliori di succhi di frutta e preparazioni casalinghe.
Soprattutto nei casi di vomito, se vengono somministrate al bambino grandi quantità di liquidi possono essere vomitate, quindi è necessario procedere con cucchiaini (5/7 ml) a intervalli di tempo ravvicinati di 10/15 minuti l’uno. Se il bambino trattiene il liquido ingerito, si va, poi, ad aumentare gradatamente le dosi.
In presenza principalmente di diarrea si può pensare, invece, di reidratare già nelle prime 4-6 ore con quantità in linea generale equivalenti a circa:
- 30-60 ml/kg di soluzione per una perdita di liquidi lieve;
- 60 ml/kg per una perdita media;
- 100 ml/kg per una perdita grave.
In quest’ultimo caso è da valutare, ovviamente, la frequenza dell’evacuazione, ma, ad ogni modo, occorre sempre reintegrare la perdita di liquidi.
Cosa fare in caso di colpo di calore nei bambini
Se il bambino risulta affetto da colpo di calore, inoltre occorre:
- trasportarlo in un ambiente arieggiato;
- scoprirlo per non farlo sudare ulteriormente;
- bagnargli la testa e il corpo per abbassare la temperatura ed idratarlo;
- sdraiarlo con le gambe sollevate, se avverte un senso di svenimento;
- somministrare paracetamolo e ibuprofene, se presenta febbre.
Quando andare in ospedale?
Ad ogni modo, nel caso in cui il bambino rifiuti l’assunzione delle sostanze idratanti o nel giro di alcune ore la situazione continui a non migliorare, è necessario recarsi in ospedale per una reidratazione per via endovenosa e per compiere gli opportuni accertamenti medici.
Come prevenire la disidratazione
La dottoressa ricorda che l’alimentazione riveste sempre un ruolo importante per il bambino e in particolar modo nel periodo estivo in cui ci deve essere una maggior attenzione anche in vacanza a cibi e bevande che vengono somministrati, al fine di mantenere una buona idratazione ed evitare gastroenteriti.
Nella stagione calda, alcuni accorgimenti utili per prevenire la disidratazione possono essere:
- ridurre il consumo di cibi grassi e calorici;
- privilegiare carboidrati, utilizzabili velocemente come fonte di energia, e frutta e verdura, che contengono naturalmente acqua, vitamine e sali minerali;
- somministrare al bambino, se non autonomo, acqua con maggior frequenza;
- evitare, in particolare per i bambini sotto l’anno, l’esposizione al sole e sport negli orari più caldi della giornata (dalle 11 alle 17);
- utilizzare indumenti di colore chiaro e fibre non sintetiche;
- proteggere il capo del bambino con un cappello;
- bagnare frequentemente la testa e, se al mare/piscina, anche il corpo del bambino, così da raffreddarlo;
- utilizzare creme solari a protezione totale, in caso di esposizione al sole;
- evitare bruschi passaggi dal caldo al freddo che fanno sudare maggiormente e quindi favoriscono la disidratazione.

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