Gio. Mar 23rd, 2023

Tumori carcinoidi gastrointestinali

Il tratto gastro-intestinale rappresenta una sede in cui frequentemente si localizzano i tumori neuroendocrini gastro-entero-pancreatici, in particolare il piccolo intestino, seguito dallo stomaco, e dal colon retto. I tumori neuroendocrini sono tumori a lenta crescita e solitamente poco aggressivi, anche se in alcuni casi possono invece crescere rapidamente e comportarsi in modo più maligno.

Quali sono i sintomi dei tumori carcinoidi gastrointestinali?

Solitamente i tumori carcinoidi gastrointestinali in una fase iniziale non causano sintomi. Alcuni pazienti possono però manifestare sintomi legati alleccessiva produzione di un ormone chiamato serotonina, che può causare la cosiddettasindrome da carcinoide”:

I pazienti affetti da sindrome da carcinoide, quando vengono sottoposti a procedure chirurgiche o anestesiologiche o a trattamento chemioterapico, possono sviluppare la cosiddettacrisi da carcinoide”, una situazione potenzialmente fatale causata dallimprovvisa liberazione di grandi quantità di serotonina nel circolo sanguigno.

Diagnosi

Un tumore carcinoide gastrointestinale spesso viene scoperto per caso, durante lesecuzione di accertamenti diagnostici per altri motivi. Altre volte viene sospettato in base ai sintomi della sindrome da carcinoide: esami del sangue e delle urine possono in questi casi rivelare aumentati livelli di ormoni o altre sostanze prodotte dal tumore, in particolare di cromogranina A (una proteina prodotta dai tumori endocrini in genere) e di acido 5idrossindolacetico (5IHAA, un derivato della serotonina che si ritrova nelle urine).
Per confermare il sospetto diagnostico, individuare lesatta localizzazione del tumore e le sue dimensioni, verificare se si è già diffuso ad altri organi e se è chirurgicamente asportabile, vengono generalmente eseguiti i seguenti esami strumentali:

Si può arrivare ad una diagnosi definitiva asportando direttamente il tumore o, più frequentemente, effettuando delle biopsie (prelievi di tessuto da esaminare poi al microscopio) endoscopiche o mediante la tecnica dellagobiopsia guidata da TC o da ecografia.

Trattamenti

Esistono diverse possibilità terapeutiche per i pazienti affetti da tumore neuroendocrino gastrointestinale, che comprendono chirurgia, terapie loco-regionali, bioterapie, chemioterapia, trattamenti con radio farmaci (radiorecettoriali).

Chirurgia

Lasportazione chirurgica del tumore rappresenta sempre il trattamento di prima scelta. I tumori localizzati (non estesi ad altri organi) possono essere asportati unitamente ad una porzione di tessuto sano circostante. In base alla localizzazione del tumore ed alla sua estensione, può essere necessario asportare porzioni più o meno estese dellorgano coinvolto e dei linfonodi circostanti. Questi interventi possono essere eseguiti talora per via laparoscopica: lapproccio mini-invasivo è in grado di ridurre il dolore e la durata della degenza postoperatoria.
In alcuni casi non è possibile ottenere lasportazione completa del tumore: può essere comunque indicata una rimozione parziale (debulking), ad esempio allo scopo di migliorare la sintomatologia.

Endoscopia

In caso di tumore neuroendocrino ben differenziato di piccole dimensioni che sporge allinterno della cavità dello stomaco o dellintestino, a volte lasportazione può essere effettuata per via endoscopica.

Terapie loco-regionali a livello epatico

Quando i tumori neuroendocrini gastrointestinali sono diffusi (metastaticianche al fegato, è possibile eseguire (in alternativa o in associazione allasportazione chirurgica) trattamenti locali quali embolizzazione o radiofrequenza. Lembolizzazione consiste nelliniettare (utilizzando sottili cateteri) delle particelle allinterno dei vasi sanguigni del fegato, per bloccare il flusso sanguigno alla porzione di fegato dove è localizzato il tumore, togliendo così ad esso ossigeno e nutrienti. La radiofrequenza consiste nellintrodurre allinterno del fegato, sotto guida ecografica, sonde che generano calore e distruggono le metastasi.

Bioterapie

I pazienti in cui non si può rimuovere chirurgicamente il tumore possono essere trattati con iniezioni mensili di un ormone sintetico analogo della somatostatina (octreotide o lanreotide). Questa terapia è in grado di migliorare i sintomi e di rallentare la crescita del tumore. Unalternativa è rappresentata dallutilizzo di interferone, una sostanza in grado di aumentare la risposta immunitaria. Più recentemente hanno inoltre dimostrato la loro utilità due nuovi farmaci, il sunitinib e leverolimus, in grado di interferire selettivamente sui meccanismi che consentono al tumore di crescere e dare metastasi.

Chemioterapia

È solitamente riservata ai casi in cui tutte le alternative terapeutiche sopra elencate sono state attuate/valutate e hanno dimostrato la loro inefficacia.

Terapia radiometabolica

Lelevata densità di recettori per la somatostatina sulla superficie dei tumori neuroendocrini costituisce il presupposto per la terapia radiorecettoriale. Si utilizza un farmaco analogo della somatostatina (dotato quindi di affinità per i recettori presenti in abbondanza sulle cellule tumorali) marcato da una porzione radioattiva (Ittrio o Lutezio). Il radiofarmaco che viene iniettato per via endovenosa è dunque in grado di riconoscere il propriobersagliograzie al legame dellanalogo della somatostatina ai recettori presenti sulle neoplasie. La porzione radioattiva agisce dunque in modo mirato, nei confronti cioè di quelle cellule tumorali su cui il radiofarmaco si è legato.

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