L’IRCCS Policlinico San Donato è un’eccellenza nella riparazione valvolare, anche con tecnica mininvasiva.
L’insufficienza mitralica è una malattia cardiaca che riguarda la valvola mitrale, una delle 4 valvole del cuore. Scopriamo più da vicino in cosa consiste questa patologia, quali sintomi ha, come si cura e, nel caso di intervento chirurgico, quali sono i vantaggi della chirurgia riparativa mininvasiva.
Il Dr. Diena e i medici del Centro di Cardiochirurgia Mininvasiva Endoscopica ‘Cardioteam’ dell’IRCSS Policlinico San Donato hanno da oltre 20 anni un’altissima percentuale di successo nella cura dell’insufficienza mitralica, con il 99.4% di riparazioni valvolari eseguite in minitoracotomia e con tecnica endoscopica.
Che cos’è l’insufficienza mitralica
L’insufficienza mitralica è l’incompleta chiusura della valvola mitrale che comporta rigurgito di sangue nell’atrio sinistro con ristagno nel circolo polmonare, causando affaticamento e disturbi respiratori.
L’insorgenza dell’insufficienza mitralica è diffusa e in aumento, soprattutto quella degenerativa, a causa dell’invecchiamento della popolazione. Statistiche recenti stimano che il prolasso della valvola mitrale sia presente in circa il 3% della popolazione generale, mentre si attesta al 6-9% nelle fasce di età più avanzata. Di questi pazienti una buona parte può andare incontro a insufficienza mitralica significativa, che richiede il trattamento correttivo.
Il ruolo della valvola mitrale
In un cuore sano, la valvola mitrale è costituita da 2 lembi mobili (anteriore e posteriore) tenuti in posizione dalle corde tendinee, queste ultime collocate sui muscoli papillari del ventricolo sinistro e disposte a ventaglio sul bordo dei lembi. La valvola, posta nell’orifizio atrioventricolare sinistro del cuore, pone in comunicazione l’atrio sinistro con il ventricolo sinistro, consentendo il passaggio di sangue dall’uno all’altro durante la diastole ventricolare e impedendo il reflusso del sangue nell’atrio sinistro durante la sistole. Il suo corretto funzionamento, garantendo un normale lavoro del ventricolo sinistro, è fondamentale per la sopravvivenza.
I problemi della valvola mitralica
Le alterazioni patologiche della valvola possono essere di 2 tipologie:
- deficit di chiusura (insufficienza mitralica): la valvola non si chiude perfettamente causando rigurgito di sangue nell’atrio sinistro, provocando aumento della pressione polmonare e difficoltà respiratorie;
- restringimento (stenosi mitralica): la valvola si apre in maniera incompleta, causando riduzione dell’afflusso di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro, con conseguente aumento della pressione polmonare.
La diagnosi
In presenza di sintomi o di sospetta insufficienza mitralica, il medico può valutare la condizione della valvola attraverso l’auscultazione cardiaca, la quale, in caso di presenza di insufficienza mitralica, permette la rilevazione di un soffio sistolico caratteristico. Il test diagnostico più utilizzato e preciso per la diagnosi di queste patologie è l’ecocardiogramma transtoracico e transesofageo.
Come si cura l’insufficienza mitralica
Il trattamento dell’insufficienza mitralica dipende dalla gravità, dai sintomi e dalla presenza o meno di segni di disfunzione cardiaca sinistra:
- in caso di entità lieve o moderata, ci si può limitare a periodici controlli clinici ed ecocardiografici ed eventuale terapia medica;
- in presenza di una patologia grave, invece, è indicato l’intervento chirurgico che consiste nella riparazione/sostituzione della valvola mitralica.
L’intervento di riparazione in caso di insufficienza mitralica grave
Nel caso di insufficienza degenerativa severa, come nel prolasso, l’intervento di riparazione, o plastica valvolare, si rivela ideale e superiore alla sostituzione con protesi. La riparazione, infatti, non è soggetta alle complicanze legate alla terapia anticoagulante a vita (necessaria per le protesi meccanica) o alla degenerazione delle bio-protesi, che avviene tra i 10 e i 15 anni dall’impianto.
Per plastica mitralica si intende un intervento di riparazione e recupero della valvola, sino alle sue normali struttura e funzione. È dimostrato essere il miglior intervento possibile nei centri specializzati.
I vantaggi della riparazione rispetto alla sostituzione sono noti da oltre 30 anni:
- Rischio operatorio più basso;
- Minor rischio di recidive in futuro;
- Totale ripresa delle attività fisiche e sportive da parte del paziente (salvo rare eccezioni);
- Maggiore libertà da eventi tromboembolici ed emorragici.
L’eccellenza del Policlinico San Donato
Il Dr. Marco Diena, responsabile del Centro di Cardiochirurgia Mininvasiva Endoscopica all’IRCCS Policlinico San Donato di Milano, e i medici della sua équipe “Cardioteam” hanno un’altissima percentuale di successo nella riparazione dell’insufficienza mitralica: oltre il 99%, risultato presentato a maggio 2022 al più importante convegno mondiale sulla Mitrale – il Mitral Conclave, a Boston, negli Stati Uniti.
La tecnica di riparazione valvolare mininvasiva usata al Policlinico
I medici dell’équipe del Dr. Diena adottano una particolare tecnica di riparazione valvolare mininvasiva, già impiegata in Germania, che consente di evitare la sternotomia mediana (pratica chirurgica che consiste nell’incisione verticale dello sterno e permette al chirurgo di visualizzare la cavità toracica e il cuore per intero), che ancora oggi rappresenta la via di accesso comune in molti centri. Come presentato al Mitral Conclave a New York già nel 2011, 2013 e 2015, il Dr. Diena impiega la minitoracotomia destra di pochi centimetri come approccio meno invasivo, reso possibile dall’assistenza video endoscopica di cui è esperto dal 1998.
Nell’ottica di preservare al massimo la fisiologia della valvola, la correzione viene effettuata mantenendo un unico orifizio valvolare: le corde tendinee danneggiate vengono sostituite con corde in goretex, che garantiscono migliore integrazione tissutale e tenuta sotto carico di pressione e volume. La tecnica mininvasiva prevede il passaggio nello spazio intercostale, preservando in tal modo tutte le strutture ossee e consentendo così un decorso più rapido e una precoce ripresa dell’attività fisica e lavorativa.
Nel caso di pazienti ad alto rischio operatorio, esiste la possibilità della correzione transcatetere mediante Mitraclip, procedura che, attraverso la vena femorale, consiste nell’applicazione di una o più clip (mollettine) nel punto di perdita della valvola. In questo caso la valvola viene trasformata in una valvola con doppio orifizio con caratteristiche di funzionamento inferiori rispetto a quelle ottenute dalla correzione chirurgica. Si tratta di un approccio sicuro, che garantisce un risultato accettabile in pazienti non operabili, se non con rischi elevatissimi.
Conoscenza dei meccanismi dell’insufficienza mitralica, delle tecniche chirurgiche e dei materiali consentono ai chirurghi del Centro di Cardiochirurgia Mininvasiva Endoscopica dell’IRCCS Policlinico San Donato di operare una correzione efficace e duratura del vizio mitralico, preservando la struttura e le funzioni bioattive della valvola.

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