Questo tumore si sviluppa nell’esofago, il canale attraverso il quale gli alimenti e i liquidi ingeriti arrivano allo stomaco. Generalmente la malattia inizia nelle cellule del tessuto che riveste internamente l’esofago (epitelio): le cellule, per ragioni non ancora chiare, subiscono un’alterazione nel loro DNA, che le porta a crescere e proliferare in modo incontrollato. Il tumore può crescere e invadere i tessuti limitrofi e diffondersi anche ad altre parti del corpo.
I diversi tipi di tumore dell’esofago sono classificati secondo le cellule coinvolte:
- l’adenocarcinoma generalmente origina nelle ghiandole muco-secernenti che sostituiscono il normale epitelio dell’esofago e colpisce più frequentemente la parte bassa dell’esofago, vicino allo stomaco
- il carcinoma a cellule squamose colpisce le cellule del rivestimento normale dell’esofago e riguarda soprattutto la parte centrale del canale
- il linfoma e il sarcoma sono forme molto più rare di malattia
Si pensa che uno stato di infiammazione cronica dell’epitelio possa contribuire ad alterare il DNA delle cellule e a sviluppare il tumore.
I principali fattori di infiammazione cronica sono:
- abuso di alcol
- fumo
- masticare tabacco
- reflusso di bile
- malattia da reflusso gastro-esofageo, cioè la risalita nell’esofago di materiale acido proveniente dallo stomaco, dovuta al difettoso funzionamento della valvola che c’è tra questi due organi
- acalasia esofagea, una malattia che colpisce la muscolatura dell’esofago e rende difficoltosa la deglutizione
- ingerire alimenti bollenti
- dieta povera di frutta e verdura
- obesità
- alterazioni precancerose nelle cellule, presenti nell’esofago di Barrett (la trasformazione della mucosa dell’esofago da cui sono affetti molti di coloro che soffrono di un grave reflusso gastro-esofageo)
Prevenzione
Una buona prevenzione si basa sulla limitazione di alcol e fumo, sul controllo del peso, su una dieta ricca di frutta e verdura e sulla riduzione del rischio di reflusso gastro-esofageo (limitare caffè, alcol, sigarette, bevande gasate, alimenti grassi è un buon modo per combattere questo disturbo).
La prima prevenzione è la diagnosi delle lesioni preneoplastiche che, nel caso dell’adenocarcinoma dell’esofago, il tumore più frequente oggi nei paesi occidentali, è il riconoscimento dell’Esofago di Barret e il suo trattamento con terapia endoscopica o mini-invasiva (ablazione con radiofrequenza, plastica antireflusso, etc…).

Ospedale Careggi di Firenze
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi si trova a Firenze in Largo Brambilla 3, nella zona periferica a nord della città. A livello assistenziale eroga prestazioni di ricovero, prestazioni ambulatoriali specialistiche ed attività di emergenza e urgenza; persegue lo sviluppo dell’alta specializzazione in quanto riferimento di Area Vasta, regionale, nazionale. La struttura dispone di 1.660 posti letto e […]
Diagnosi
La miglior terapia del tumore dell’esofago comincia da una valutazione completa. Presso Humanitas, il primo passo nella valutazione del tumore dell’esofago consiste solitamente in un esame endoscopico dell’esofago (esofagoscopia), nel corso del quale il medico inserisce un tubo flessibile, sottile e illuminato, chiamato endoscopio, lungo l’esofago fino a raggiungere lo stomaco.
L’endoscopio permette al medico di visualizzare l’esofago dall’interno e di prelevare piccoli campioni di tessuto (biopsia) da sottoporre ad esame istologico al microscopio. In alcuni casi, è possibile che il paziente sia sottoposto a un esame radiologico dell’apparato digerente che prevede l’utilizzo di un liquido denso (bario) somministrato per bocca, che si fissa al cilindro di rivestimento interno dell’esofago rendendo in tal modo più visibile ogni eventuale anomalia.
In caso di diagnosi certa di tumore dell’esofago, sono necessari ulteriori accertamenti al fine di stabilire il livello di infiltrazione del tumore negli strati dell’esofago e la sua eventuale diffusione ai linfonodi o ad altri organi, un processo detto stadiazione clinica.
- TAC: solitamente è il primo passo nella stadiazione del tumore dell’esofago. E’ un esame radiologico computerizzato che fornisce immagini assiali del corpo umano con possibilità di ricostruzioni secondo tutti i piani dello spazio e anche tridimensionali. Humanitas dispone della più avanzata tecnologia TAC, che è più veloce, molto più sensibile e utilizza meno radiazioni delle TAC di vecchia generazione.
- PET: è un esame che richiede l’uso di una piccola quantità di glucosio radioattivo allo scopo di evidenziare le cellule tumorali in rapida crescita e di rilevare alterazioni altrimenti invisibili con altre metodiche, soprattutto utile nella diagnostica delle metastasi a distanza. I medici nucleari di Humanitas associano spesso la PET alla TAC (TC-PET) al fine di migliorare ulteriormente l’accuratezza delle immagini.
- Ecoendoscopia (EUS): un particolare endoscopio dotato di una testina che emette ultrasuoni o una minuscola sonda a ultrasuoni che viene introdotta attraverso un endoscopio, permettono di eseguire un esame “a contatto” della lesione esofagea. Gli ultrasuoni penetrano in profondità nei tessuti, rivelando così la diffusione del tumore all’interno della parete dell’esofago e la presenza di ghiandole sospette. L’ecoendoscopia permette anche di effettuare biopsie di queste ghiandole vicino al tumore. L’ecoendoscopia può essere molto impegnativa da un punto di vista tecnico e produce i risultati migliori quando è eseguita da un endoscopista esperto. I medici di Humanitas eseguono questa procedura da anni.
Terapie
Nell’ultimo decennio, sono stati fatti progressi enormi nel trattamento del tumore dell’esofago.
La chirurgia di asportazione dell’esofago (esofagectomia) è il cardine fondamentale della terapia del cancro dell’esofago: a volte è la sola terapia eseguita ma più spesso è associata a chemio e radioterapia a seconda dello stadio clinico della malattia, come parte di un trattamento integrato. Nel corso di questo intervento, il chirurgo asporta generalmente tutto o parte dell’esofago e la porzione superiore dello stomaco in blocco con le linfoghiandole circostanti, ricostituendo poi la continuità dell’apparato digerente mediante l’interposizione di un viscere, generalmente la porzione restante di stomaco o un tratto di intestino. Questo intervento coinvolge sempre almeno due (talvolta tre) distretti corporei – collo, torace e addome – ed è per questo complesso e delicato. L’approccio mini-invasivo è meno traumatico per l’organismo in quanto le manovre chirurgiche vengono condotte attraverso delle piccolissime incisioni in cui sono posizionate cannule che permettono il passaggio di strumenti molto sottili manovrati dall’esterno. Solitamente l’esofagectomia mini-invasiva necessita di una degenza ospedaliera più breve, comporta meno dolore postoperatorio ed è seguita da una ripresa più rapida del paziente. L’esofagectomia mini-invasiva ha risultati clinici ed oncologici eccellenti se effettuata da chirurghi esperti.
A seconda dell’estensione del tumore, definita come stadio clinico preoperatorio o stadiazione patologica e quindi postoperatoria, i medici possono raccomandare la radioterapia in combinazione con la chemioterapia (chemio-radioterapia). Queste terapie possono quindi essere eseguite prima (neo-adiuvanti) o dopo (adiuvanti) l’intervento chirurgico, con l’intento di migliorare i risultati ottenibili con la sola chirurgia.
Nelle fasi più avanzate della malattia, non suscettibili di intervento chirurgico, la chemioterapia e la radioterapia possono essere impiegate da sole o in associazione come trattamento definitivo per il paziente.

Ospedale di San Giovanni in Persiceto (BO)
L’Ospedale SS. Salvatore si trova in Via Enzo Palma 1 a San Giovanni in Persiceto in provincia di Bologna e fa parte dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna che aggrega anche i seguenti presidi: Ospedale di Budrio, Ospedale Bellaria di Bologna, Ospedale Maggiore di Bologna, Ospedale di Bentivoglio, Ospedale di Porretta Terme, Ospedale di Bazzano, […]

Ospedale di Cesena
L’Ospedale Maurizio Bufalini è situato in Viale Ghirotti 286 a Cesena in provincia di Forlì-Cesena e fa parte dell’Azienda USL di Cesena. La prima testimonianza dell’esistenza di una rete di istituzioni sanitarie a Cesena risale ad un lascito di tale Donna Benasai del fu Aunesto, datato 1297. A dare avvio ad una fervida attività ospedaliera […]

Ospedale Bellaria di Bologna
L’Ospedale Bellaria Carlo Alberto Pizzardi si trova in Via Altura 3 nel quartiere Savena di Bologna e fa parte dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna. L’Ospedale svolge la propria attività all’interno delle seguenti principali unità funzionali: Analgesia terapia del dolore, Anatomia ed istologia patologica, Anestesia e rianimazione, Cardiologia e unità coronarica, Chirurgia maxillo-facciale, Chirurgia oncologica, […]

Ospedale di Sant’Omero (TE)
L’Ospedale Val Vibrata è situato in contrada Salara a Sant’Omero in provincia di Teramo ed è Presidio Ospedaliero della Asl di Teramo assieme ai P.O. di Giulianova, Teramo ed Atri. La struttura, dotata di circa 160 posti letto, eroga le proprie prestazioni all’interno delle seguenti Unità Operative: Cardiologia Riabilitazione cardiologica Patologia clinica Anatomia patologica Radiodiagnostica […]