Secondo i dati AIOM-AIRTUM (2020), il tumore della mammella rappresenta il 30,3% di tutti i tumori femminili in Italia, in leggera crescita soprattutto nelle giovani donne. Grazie alla diagnosi precoce e al miglioramento delle terapie, l’87% delle donne guarisce, specialmente se la diagnosi avviene in fase non avanzata di malattia.
Fondamentale è quindi la diagnosi precoce con lo screening mammografico ed ecografico che varia per fasce d’età: almeno una volta prima dei 40 anni è importante sottoporsi a una visita senologica (scarica la guida alla prevenzione 30-39 anni), specie in caso di familiarità per il tumore al seno; in presenza di fattori di rischio quali fumo, consumo di alcol, obesità; in premenopausa e/o in terapia ormonale sostitutiva (scarica la guida alla prevenzione 40-49 anni) e, in menopausa (scarica la guida alla prevenzione 50-75 anni), tutte le donne dovrebbero sottoporsi allo screening con mammografia e/o ecografia mammaria.
Che cos’è il tumore del seno?
Il tumore della mammella è una malattia in costante aumento tra la popolazione femminile, tanto da essere uno dei tumori più comuni, il cui rischio aumenta progressivamente con l’età. Il tumore della mammella è causato dalla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule, principalmente di quelle della ghiandola mammaria, che si trasformano in cellule maligne.
Esistono diversi tipi di tumori della mammella:
- carcinoma duttale
- carcinoma intraduttale in situ
- carcinoma lobulare
- carcinoma tubulare
- carcinoma papillare
- carcinoma mucinoso
- carcinoma cribriforme
Quali sono i fattori di rischio per il tumore del seno?
Come per altri tumori, accanto a fattori ambientali, associati allo stile di vita, esistono anche fattori di rischio onco-genetici individuali (predisposizione genetica). Nel 5-10% dei casi, il tumore della mammella è associato a una mutazione genetica ereditaria presente su due geni (BRCA1 e BRCA2), che predispongono la donna allo sviluppo sia di tumore del seno, sia di tumore dell’ovaio. Particolare attenzione dovrebbero prestare le donne che all’interno della loro famiglia (mamma, sorelle, zie) presentano più casi di tumore alla mammella, specie in giovane età.
Quali sono i sintomi del tumore al seno?
Il tumore della mammella può non manifestarsi con sintomi iniziali ed essere così piccolo da non essere percepibile per mezzo dell’autopalpazione. È in questa fase però che la diagnosi precoce è più efficace e, in caso di tumore, le cure innovative di cui oggi disponiamo, aumentano le probabilità di guarigione.
I cinque segnali che possono far sospettare la presenza di un tumore al seno sono:
- la presenza di un nodulo
- la retrazione del capezzolo o della pelle
- rossore intorno al capezzolo
- tumefazione ascellare
- secrezioni ematiche dal capezzolo
È fondamentale, in ogni caso, eseguire correttamente e mensilmente l’autopalpazione seno (che non va intesa come sostituta degli esami di screening), ed è importante rivolgersi allo specialista in senologia, caso di segnali sospetti.
Come avviene la diagnosi del tumore del seno?
La diagnosi di tumore della mammella richiede l’esecuzione di una mammografia e/o dell’ecografia mammaria.
La scelta di effettuare uno dei due, o entrambi gli esami, dipende da diversi fattori tra cui età, familiarità per tumore al seno, densità della mammella.
L’identificazione di un nodulo o di una lesione sospetta può richiedere una ago-biopsia diagnostica del nodulo sospetto con una procedura ambulatoriale che permette di eseguire un esame citologico (tipizzazione cellulare) o istologico (caratteristiche del tessuto) per effettuare ulteriori indagini molecolari e valutare alcune caratteristiche del tumore, tra cui aggressività, velocità di crescita, grado di malattia.
Se la diagnosi di tumore al seno è confermata, possono essere prescritti altri esami diagnostici per valutare la diffusione in altre zone dell’organismo.
Tumore del seno, i trattamenti
Il percorso di trattamento del tumore al seno viene stabilito dal medico e discusso con la paziente e tiene conto di molti fattori, tra cui il tipo di tumore, lo stadio di malattia, le condizioni e le attese della paziente.
Chirurgia oncologica
Alla maggior parte delle donne con diagnosi di tumore della mammella è raccomandato l’intervento chirurgico di rimozione dei tessuti malati, ma con una strategia chirurgica conservativa, ovvero con l’obiettivo di conservare sia mammella e linfonodi ascellari, affinchè sia assicurata l’integrità femminile pur nella cura adeguata della malattia. Le principali tecniche innovative, come la chirurgia radioguidata, rappresentano una metodica ampiamente utilizzata presso Humanitas. In particolare, la tecnica del linfonodo sentinella intraoperatorio e la localizzazione di lesioni non palpabili con radio composto (ROLL) fanno parte della pratica clinica e dello standard di procedura.
Ricostruzione mammaria
La ricostruzione mammaria è l’intervento che, in tutti i casi in cui è possibile a seconda delle caratteristiche del tumore e del tipo di chirurgia effettuata, permette la ricostruzione della mammella demolita a seguito dell’intervento oncologico.
In seguito all’intervento di chirurgia di rimozione del tumore e le eventuali cure radiologiche, esistono varie tecniche per la ricostruzione mammaria e la correzione di eventuali deformità residue.
Dopo la chirurgia, possono essere necessari altri trattamenti, come:
- radioterapia adiuvante per proteggere la ghiandola sana dal rischio di recidiva
- farmaci chemioterapici
- terapia ormonale
- farmaci mirati
- Immunoterapia

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