Lun. Mar 27th, 2023

Intolleranza al lattosio

Lintolleranza al lattosio è una condizione che interessa il 50% circa degli italiani, consiste nellincapacità dellorganismo di digerire completamente lo zucchero presente nel latte e nei suoi derivati ed è causata da una presenza insufficiente dellenzima lattasi. Può essere di origine genetica e, dunque, comparire già dallinfanzia, oppure manifestarsi in età adulta. Non si tratta di un disturbo pericoloso, ma è associato a sintomi fastidiosi, come dolori addominali, gonfiore, meteorismo, diarrea e stitichezza, che possono essere evitati solo limitando il lattosio introdotto con lalimentazione.

Che cos’è l’intolleranza al lattosio?

Il lattosio, zucchero contenuto nel latte e nei suoi derivati, è un disaccaride, ovvero uno zucchero composto da due zuccheri più semplicigalattosio e glucosio. A livello dellintestino tenue, per essere correttamente digerito dallorganismo, il lattosio viene diviso nelle sue due componenti primarie dallenzima lattasi.

Se lenzima lattasi è carente o insufficiente, il lattosio non può essere separato e, dunque, lorganismo non può digerirlo. Ci sono quindi più livelli di intolleranza al lattosio, che dipendono dalla gravità dellinsufficienza dellenzima lattasi.

Quali sono le cause dell’intolleranza al lattosio?

Le forme riconosciute nelle quali si differenzia lintolleranza al lattosio sono tre: intolleranza al lattosio genetica primariaintolleranza al lattosio transitoria e intolleranza al lattosio congenita.

Lintolleranza al lattosio, infattipuò essere una normale conseguenza della crescita, poiché durante linfanzia i livelli di lattasi diminuiscono naturalmente. In questo caso si parla di intolleranza primaria al lattosio ed è una condizione determinata dal DNA dellindividuo: a causa di una mutazione, nel codice genetico del paziente è poco presente la parte che consente di produrre grandi quantità di enzima lattasi. In questo caso non esiste una cura per lintolleranza al lattosio, che permane per tutta la vita.

Lintolleranza transitoria è causata dalla riduzione della lattasi dopo una malattia (come la celiachia non controllata dalla dieta senza glutine, una gastroenterite o una malattia infiammatoria dellintestino), un intervento o un trauma intestinale. Si tratta di un problema temporaneo. Unadisintossicazionedal lattosio può comportare infatti il ritorno alla normalità.

Esiste infine unintolleranza congenita al lattosio. Si tratta di una condizione più rara, dovuta a una mutazione che impedisce completamente di digerire il latte e causa lassenza totale di lattasi, già da prima dello svezzamento.

Quali sono i sintomi dell’intolleranza al lattosio?

I sintomi compaiono a breve distanza dallassunzione di alimenti contenenti lattosio poiché, come qualunque altro residuo alimentare, il lattosio se permane nel tratto intestinale, viene fermato dalla flora batterica. Il processo di fermentazione richiama liquidi nel colon e aumenta la produzione di gas. In questo modo si originano i principali sintomi, che includono diarrea o stitichezza, crampi addominali, gonfiore/meteorismo, e flatulenza. Possono manifestarsi anche nausea, mal di testa, spossatezza ed eruzioni cutanee. La gravità dei sintomi varia in base al quantitativo di lattosio assunto e alla gravità dellintolleranza.

Come prevenire l’intolleranza al lattosio?

Non esistono metodi per prevenire lo sviluppo di unintolleranza al lattosio.

Diagnosi

Lesame diagnostico più diffuso per accertare lintolleranza al lattosio è il test del respiro o breath test, un esame non invasivo che consiste nellanalisi dellaria espirata dal paziente prima e dopo la somministrazione di una dose di lattosio. Difatti, se lo zucchero del latte non viene digerito e inizia a fermentare, si ha uniper-produzione di idrogeno: se il test rivela che nellaria espirata è presente un livello eccessivo di questo gas, significa che è presente lintolleranza.

Un test genetico, invece, può accertare leventuale origine o predisposizione genetica (sia omozigote che eterozigote) del disturbo.

Trattamenti

Lintolleranza al lattosio si tratta principalmente eliminando dalla dieta tutti le fonti di lattosio, in alcuni casi solo temporaneamente: questo non significa che si debba rinunciare a tutti i derivati del latte. I formaggi stagionati (come grana, parmigiano, provolone e pecorino), infatti, generalmente non danno problemi, a meno che lintolleranza non sia particolarmente grave, poiché il processo di stagionatura dei formaggi riduce notevolmente la presenza di lattosio.

Bisogna invece evitare il latte vaccino, di capra e altri animali, i formaggi freschi (come mozzarella, certosa e formaggi a pasta molle) e tutti i prodotti a base di latte (gelati, burro, creme, pane, prodotti da forno, cioccolato al latte). In alternativa si possono consumare latti delattosati (ossia privi di lattosio) e prodotti caseari arricchiti da Lactobacillus acidophilus, un batterio che digerisce il lattosio, o a base di lattasi o lattosio predigerito

Da tenere presente, infine, che il lattosio è spesso usato come additivo e può essere presente in insaccati, affettati, purè, sughi, dado da brodo e alimenti in scatola, nonché in alcuni medicinali

In caso si vogliano assumere latticini o derivati anche in presenza di deficit di lattasi, può essere utile assumere prima di mangiare enzimi contenenti lattasi

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