Gio. Set 28th, 2023

Emofilia

Lemofilia è una malattia rara, congenita ed ereditaria, causata da un deficit di alcune proteine della coagulazione del sangue. Chi ne è affetto ha una maggior tendenza alle emorragie, sia spontanee, sia post traumatiche.

Che cos’è lemofilia e quali sono le cause?

Lemofilia può presentarsi con un deficit grave, moderato o lieve del fattore VIII  (Emofilia A grave, moderata o lieve) o del fattore IX della coagulazione (Emofilia B grave, moderata o lieve): è a causa di questo deficit che lindividuo interessato dalla malattia è maggiormente predisposto alle emorragie.

Lemofilia grave in genere si manifesta precocemente e infatti viene diagnosticata in media entro i primi due anni di vita; lemofilia lieve, invece, in assenza di gravi traumi o di necessità di interventi chirurgici e/o manovre invasive, può essere compatibile con una vita normale e comportare quindi una diagnosi anche in età adulta o avanzata. È dunque possibile che il soggetto interessato non si accorga per lungo tempo di essere affetto dalla patologia. Lemofilia moderata come la forma grave viene in genere diagnosticata in età pediatrica, tuttavia le sue manifestazioni emorragiche possono presentarsi in età scolare e non proprio nei primissimi anni di vita

Lemofilia è una patologia che interessa quasi esclusivamente il sesso maschile, poiché il messaggio genetico relativo alla produzione del FVIII e del FIX è associato al cromosoma X di cui gli uomini hanno solo una copia. Per tale motivo invece le donne (che hanno due cromosomi X) sono in genere portatrici sane del difetto genetico che viene compensato dalla copia corretta del messaggio genetico presente sullaltro cromosoma X che invece manca nei soggetti di sesso maschile.

Qual è la frequenza dellemofilia?

Lemofilia A ha unincidenza di un caso ogni 5000-10.000 nati maschi.

Lemofilia B ha unincidenza di un caso ogni 30.000-50.000 nati maschi.

Quali sono i sintomi dellemofilia?

Il sintomo specifico dellemofilia è la tendenza al sanguinamento in occasione di lievi traumi o anche in assenza di traumi (emorragie spontanee).

I sintomi più tipici sono:

Come prevenire lemofilia?

Lunico modo di prevenire lemofilia è effettuare la diagnosi prenatale o la diagnosi pre-impianto (tecnica adottata nellambito delle procedure di procreazione medicalmente assistita). Ciò è tuttavia possibile solo nei casi in cui la patologia sia già nota nella famiglia della donna portatrice e sia nota anche la mutazione genetica causativa della patologia. Le mutazioni causative sono infatti centinaia e ciascuna famiglia ha la sua specifica mutazione.

Trattandosi di una malattia rara non è possibile eseguire uno screening genetico di popolazione come si fa per malattie molto più frequenti quali la fibrosi cistica.

Diagnosi

La diagnosi di emofilia può essere fatta in 3 diverse situazioni:

La diagnosi del tipo di emofilia (A o B) viene fatta attraverso il dosaggio specifico del Fattore VIII o IX della coagulazione presso laboratori di coagulazione specializzati.

Trattamenti

Le prime terapie specifiche per lemofilia si sono rese disponibili circa 40 anni fa e si basavano sulla somministrazione di concentrati dei fattori della coagulazione carenti (terapia sostitutiva): fattore VIII per i soggetti con emofilia A e fattore IX per i soggetti con emofilia B. Tali prodotti, dapprima ottenuti estraendo i fattori della coagulazione dal plasma dei donatori di sangue (concentrati plasmaderivati), nel tempo si sono evoluti grazie alla possibilità di produrre i fattori di coagulazione in laboratorio (tecnologia del DNA ricombinante) e della possibilità di modificarne le proprietà farmacologiche rendendoli attivi più a lungo nel tempo (concentrati a profilo farmacocinetico modificato o a lunga durata dazione). Si tratta di farmaci in grado di prevenire e curare le emorragie, che possono essere somministrati esclusivamente per via endovenosa.

Il regime di trattamento volto a prevenire le emorragie è la profilassi che rappresenta lo standard di trattamento nei soggetti con emofilia grave e moderata; è possibile anche usare questi concentrati al bisogno per curare episodi emorragici intercorrenti (trattamento episodico o a domanda).

In genere la profilassi viene intrapresa entro i 2 anni di vita e consiste in infusioni endovenose regolari effettuate in genere ogni 7-14 giorni nei soggetti con emofilia B e ogni 2-7 giorni per pazienti con emofilia A. La frequenza delle infusioni dipende infatti dalla velocità di eliminazione del farmaco dal sangue che è variabile da farmaco a farmaco ma anche da soggetto a soggetto.

In genere la profilassi viene proseguita fino al raggiungimento delletà adulta e, idealmente, dovrebbe essere portata avanti per tutta la vita.

Di recente si è reso disponibile (al momento solo per i soggetti con Emofilia A) il primo farmaco a somministrazione sottocutanea. Si tratta di un anticorpo monoclonale capace di attivare la coagulazione in modo da prevenire la maggior parte delle emorragie. Esso può essere somministrato ogni 7, 14 o 28 giorni. Non è tuttavia efficace per la cura di episodi emorragici acuti per i quali bisogna sempre ricorrere ai concentrati di fattore VIII.

Altri farmaci simili sono in via di sviluppo anche per lemofilia B.

Data la necessità di intervenire tempestivamente in caso di episodi emorragici acuti e la necessità di infusioni regolari per tutta la vita in caso di profilassi, la terapia dellemofilia è sempre stata una terapia domiciliare effettuata dal paziente e/o dai suoi caregivers (genitori nel caso di bambini piccoli; mogli; sorelle/fratelli).

Il trattamento di profilassi riesce a prevenire la maggior parte delle emorragie spontanee, tuttavia ci possono essere condizioni in cui possono verificarsi emorragie anche in corso di profilassi (per esempio emorragie post-traumatiche o in caso di presenza di sinovite o artropatia avanzata). In questi casi è utile somministrare dosi aggiuntive di farmaco a quelle già previste dallo schema abituale di profilassi.

A oggi lemofilia è una malattia curabile ma non guaribile. Tuttavia la prospettiva per la guarigione esiste ed è rappresentata dalla terapia genica, che si propone come obiettivo quello di introdurre nellorganismo il gene sano del fattore VIII o del fattore IX in modo da ripristinare la normale produzione del fattore carente da parte delle cellule del fegato. La terapia genica è attualmente in fase di sperimentazione avanzata sia per lemofilia A sia per lemofilia B.

Visualizza fonte

Prenota la tua Visita

Posts not found

Trova specialista nella tua zona

Biblioteca….