Un Premio al Ricercatore che ha scoperto i “Ponti Miocardici”
2 Giugno 2022
Il cardiologo Domenico D’Amario ha vinto la prima edizione del ‘Premio per il miglior progetto di cura personalizzato per patologie vascolari,’ supportato da Abbott, a EuroPCR 2022, il congresso di cardiologia interventistica tra i più prestigiosi al mondo. Nell’edizione 2021 del congresso al dottor D’Amario era stato assegnato il premio della Jon DeHaan Foundation. Una doppietta storica che testimonia l’elevata qualità delle ricerche svolte presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.
Qualche giorno fa a Parigi, nel corso della cerimonia di chiusura del congresso EuroPCR una giuria di esperti internazionali (della quale facevano parte anche il professor Jean Fajadet e il professor William Wijns, co-presidenti del congresso, il professor Lorenz Räber dell’Università di Berna, il dottor Nick West, Vascular Chief Medical Officer di Abbott e la Dott.ssa Teresa Glynn in rappresentanza della Global Heart Hub Foundation, organizzazione no-profit per pazienti affetti da Patologie Cardiovascolari) ha conferito al dottor Domenico D’Amario, dirigente medico presso la UOC di Cardiologia della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS, il premio per il miglior progetto di ‘cura personalizzato per patologie vascolari,’ un research grant del valore di 10 mila euro.
“Il progetto – spiega il dottor D’Amario – riguarda i cosiddetti ponti miocardici, delle anomalie congenite delle arterie coronarie (i vasi che ‘nutrono’ il cuore) caratterizzate da un decorso dei vasi sanguigni all’interno del muscolo cardiaco, che cinge ‘a ponte’ la parete del vaso. Si tratta di pazienti in media più giovani (intorno ai 60 anni o meno) dei classici soggetti con ischemia miocardica che, sotto sforzo, presentano un intenso dolore al petto, condizionando pesantemente la loro qualità della vita. Queste osservazioni sono nate in collaborazione con i medici dello sport (l’équipe del professor Vincenzo Palmieri e del professor Paolo Zeppilli), che riscontravano questi casi in alcuni sportivi.
All’inizio si pensava che queste alterazioni, riscontrate nel corso di un esame angiografico, fossero abbastanza rare; ma da quando è stata introdotta la TAC coronarica, ne stiamo trovando molte”. Fino ad una decina di anni fa si riteneva che i ponti miocardici non fossero causa di ischemia cardiaca. Questo perché, anche se durante la sistole, la contrazione del ventricolo può determinare una compressione del vaso coronarico (la coronaria viene cioè ‘strozzata’ dal muscolo che si contrae), in realtà il flusso all’interno delle coronarie (il momento cioè in cui il cuore viene ‘nutrito’) si verifica durante diastole, quando il muscolo è rilasciato. “Tuttavia – spiega D’Amario – evidenze recenti hanno rivelato che questi pazienti possono presentare fenomeni di ischemia miocardica per una serie di meccanismi diversi, in parte simili a quelli di un’occlusione ‘classica’ delle coronarie, che spiegano i loro sintomi (dolore precordiale)”. L’intensità dei sintomi dipende da quanto questo ‘ponte’ è profondo nel muscolo, da quanti vasi partono dal tratto tunnellizzato, dalla comparsa o meno di uno spasmo coronarico (molto più frequente dove c’è il ‘ponte’), dalla formazione di una placca aterosclerotica a monte del ‘ponte’ (facilitata dal flusso turbolento nella zona del ponte) o dalla disfunzione del microcircolo a valle del ‘ponte’.
Il registro ‘Rialto’. “Per studiare meglio questi pazienti – spiega il dottor D’Amario – abbiamo creato un registro (‘Rialto’, il cui responsabile è lo stesso dottor D’Amario), che ha raccolto finora circa 20 mila pazienti sottoposti a coronarografia (tra i quali sono stati già individuati 400 pazienti con ponte miocardico), presso 5 centri italiani ad alto volume (San Martino di Genova, Centro Cardiologico Monzino, Università di Ferrara, Policlinico Tor Vergata, Fondazione Policlinico Gemelli) per vedere cosa viene fatto al momento nei pazienti portatori di questa anomalia.
Come personalizzare la diagnosi. Abbiamo evidenziato che nella maggior parte dei casi si fa solo la valutazione angiografica, seguendo la visione classica che il ponte non possa causare ischemia. In realtà, la mia idea, che è stata confermata dall’analisi dei dati raccolti in questi centri, è che è opportuno personalizzare sia la diagnosi, che il trattamento di questi pazienti, che nel corso del tempo continuano ad avere dolore al petto con una pessima qualità di vita e alterazione degli esami cardiologici. Quindi, se al momento dell’angiografia andiamo a ricercare tutte le componenti di cui sopra, attraverso una valutazione funzionale (sottoponendo il paziente a test provocativi con farmaci e utilizzando guide che misurano pressione e flusso coronarico), siamo in grado di individuare qual è l’anomalia alla base della loro ischemia e di conseguenza potremo offrire loro il trattamento migliore”. E la riprova è, che a due anni di follow up, i pazienti diagnosticati e trattati in maniera personalizzata riferiscono di stare molto meglio. “Per il futuro, abbiamo dunque intenzione di organizzare uno studio prospettico, nel quale sottoporre in maniera sistematica a valutazione completa tutti i pazienti con sintomi ed evidenza di ischemia, per personalizzare il loro percorso di cura”.
La personalizzazione della terapia. Conoscere il meccanismo alla base dei fenomeni ischemici, consente di dare ad ognuno la terapia più appropriata, ‘su misura’. “Se il meccanismo principale di ischemia è lo spasmo – spiega il dottor D’Amario – somministriamo dei calcio antagonisti, se è invece legato alla frequenza cardiaca, si danno dei beta bloccanti; se infine è presente malattia aterosclerotica a monte, si posiziona uno stent sulla placca, usando come guida l’imaging intravascolare (OCT-IVUS) per limitare la procedura al tratto in cui non è presente il ‘ponte’, in modo da essere molto precisi nella procedura e nel rilascio dello stent”.
“Per molti anni abbiamo ritenuto che l’angina potesse essere causata solo dalla presenza di placche aterosclerotiche che ostruiscono le arterie che portano sangue al cuore – conclude il professor Filippo Crea, direttore UOC di Cardiologia del Policlinico Gemelli e Ordinario di Cardiologia all’Università Cattolica -. Abbiamo recentemente scoperto che circa metà dei pazienti con angina non hanno ostruzioni coronariche ma alterazioni funzionali del circolo coronarico. Lo studio Rialto dimostra anche i ponti coronarici possono causare ischemia in assenza di aterosclerosi coronarica. Un loro studio approfondito consente di ottimizzare la terapia antianginosa migliorando la qualità della vita di questi pazienti.”
Prenota la tua Visita

BIOCONTROL, Cosenza (CS)
Fondato nel 1979, il Biocontrol nasce come piccolo laboratorio analisi ampliandosi ben presto in un centro specializzato in Diagnostica Clinica. Negli anni ’90 l’offerta di prestazioni viene ulteriormente allargata tramite l’attivazione dei servizi di Diagnostica per immagini e l’apertura del Poliambulatorio specialistico. Profondamente radicato nel territorio cosentino, e diffusamente conosciuto in tutta la Calabria e […]

Campolongo Hospital, Eboli (SA)
La Casa di Cura Campolongo Hospital, situata in Viale della Marina 8/12 in località Marina di Eboli, è affacciata sul Golfo di Salerno circondata da una vasta pineta e ben inserita architettonicamente nell’ambiente circostante. Si tratta di un centro privato di Medicina fisica e Recupero e Riabilitazione Funzionale dotato di 300 posti letto, di cui […]

Casa di Cura Bernardini di Taranto (TA)
La Clinica Bernardini è una casa di cura privata accreditata situata a Taranto in Via Scoglio del Tonno 64, ubicata in una moderna struttura con una superficie complessiva di circa 9000 mq., circondata da un’ampia area in cui oltre a 200 posti auto vi sono ampie zone attrezzate a verde. L’attuale sede dispone di un’autorizzazione […]
Biblioteca….

Cisti alle ovaie
Cisti alle ovaie Le cisti ovariche sono le neoformazioni che si sviluppano a carico delle ovaie, i due organi dove sono contenuti e maturano i gameti femminili (ovociti), posti lateralmente all’utero e in connessione con esso attraverso le tube. La formazione di cisti ovariche è un fenomeno molto frequente, che spesso non riveste nemmeno un carattere patologico, essendo legato […]

Tumore dello stomaco
Tumore dello stomaco I tumori dello stomaco originano nella maggior parte dei casi dalla mucosa (la parte più interna della parete gastrica) e vengono definiti adenocarcinomi; meno frequentemente nascono dagli strati più profondi della parete (GIST, sarcomi), dal tessuto linfatico (linfomi) e, più raramente, da cellule che producono ormoni (carcinoidi). L’adenocarcinoma, crescendo, coinvolge precocemente i linfonodi […]

IRCCS Humanitas di Rozzano (MI)
Attacco di panico: che cos’è e quali sono i sintomi 3 Maggio 2022 Sempre più frequentemente, e in particolare dopo la pandemia COVID-19, si parla di ansia e panico. Molte persone hanno sperimentato stati prolungati di ansia e anche veri e propri attacchi di panico. Molti ragazzi ne soffrono, a scuola o in altri contesti, […]