Il fegato è l’organo più voluminoso del corpo ed è fondamentale per il mantenimento di uno stato di buona salute: rimuove le sostanze di scarto dal sangue e produce la bile e molti enzimi necessari alla digestione.
Il tumore è una malattia dovuta alla moltiplicazione incontrollata di cellule all’interno del fegato, che si trasformano in maligne.

Villa Montallegro, Genova (GE)
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Epidemiologia del tumore del fegato
È generalmente più frequente negli uomini che nelle donne e a seconda dei diversi tipi può essere associato a fattori di rischio noti. Vi sono due tipologie di tumore del fegato:
- Tumore primitivo: origina direttamente dal fegato.
- Tumore secondario o metastatico: deriva da tumori che nascono in altri organi (ad esempio colon, polmone, mammella) e interessano successivamente il fegato.
Esistono 5 principali categorie di tumore del fegato, ciascuna della quali richiede un approccio ed una cura differenti.
- Carcinoma epatocellulare: è il più comune tumore primitivo del fegato, che origina direttamente dalle cellule del fegato (epatociti). Nella maggior parte dei pazienti si sviluppa in seguito ad un’epatopatia cronica o cirrosi, che predispone a questo tipo di malattia.
- Colangiocarcinoma: origina dalle cellule dei dotti biliari (colangiociti) all’interno del fegato (colangiocarcinoma periferico) o all’esterno del fegato (colangiocarcinoma extraepatico). E’ un tipo di tumore (relativamente) raro, la cui origine è correlata ad alcuni fattori di rischio che hanno in comune un processo di infiammazione cronica delle vie biliari.
- Carcinoma della colecisti: origina dalla colecisti (o cistifellea) ed ha un comportamento simile al colangiocarcinoma extraepatico.
- Metastasi epatiche: rappresentano i più comuni tumori del fegato, spesso interessato dalla proliferazione di cellule provenienti da altri organi (malattia secondaria).
- Tumori benigni (angioma, iperplasia nodulare focale ed adenoma epatocellulare): rari, in genere non richiedono alcun trattamento medico o chirurgico.
Fattori di rischio
- Cirrosi: è il fattore di rischio principale, infatti più del 90% degli epatocarcinomi nasce in fegati che presentano questa malattia.
- Sesso: gli uomini sono più a rischio delle donne.
- Età: in Europa, Nord America e Australia il tumore del fegato insorge soprattutto dopo i 50 anni, mentre in Asia e in Africa è più frequente tra i 20 e i 50 anni.
- Infezioni croniche da virus dell’epatite B o C
- Malattie ereditarie del fegato, ad esempio l’emocromatosi ed il difetto di alfa1 antitripsina (situazioni, queste, non rare nella popolazione italiana).
- Diabete.
- Fegato steatosico (fegato grasso), cioè l’accumulo di grasso nelle cellule epatiche.
- Esposizione a sostanze cancerogene naturali (ad esempio le aflatossine contaminanti alimentari prodotti da alcuni tipi di muffa) o chimiche (ad esempio le diossine)
- Abuso di alcol: l’alcol può essere cancerogeno di per sé, ed inoltre il consumo eccessivo porta alla cirrosi, il più importante dei fattori di rischio.
- Obesità: favorisce lo sviluppo di steatosi, con successiva evoluzione verso steatofibrosi e steatoepatite.
- Associazione di più fattori di rischio: in questo caso, non solo vi è un aumento di rischio di malattia, ma l’insorgenza è più precoce.
Si può prevenire il tumore del fegato?
La prevenzione primaria si basa sull’identificazione e correzione dei fattori di rischio eliminabili: controllo del peso corporeo, limitazione del consumo di alcol, vaccinazione per l’epatite B, che in Italia è obbligatoria per i nuovi nati ed è gratuita per i soggetti a maggior rischio (per l’epatite C non è disponibile il vaccino) e diagnosi precoce delle malattie genetiche. Molto importante al fine della riduzione del rischio è l’eradicazione, mediante terapia antivirale idonea, delle infezioni da HCV e HBV.
La prevenzione secondaria si base invece su controlli clinici e strumentali in pazienti a rischio, al fine di identificare eventuali tumori in stadio precoce.
Diagnosi
La diagnosi del tumore del fegato viene effettuata per mezzo di:
- Visita Medica: il medico specialistica raccoglie dati e informazioni sulla storia medica del paziente (anamnesi) e lo visita per individuare anomalie che richiedano ulteriori accertamenti diagnostici.
- Ecografia addominale: è l’esame ecografico dell’addome completo. Mediante una sonda ecografica il medico ottiene immagini del fegato e degli organi circostanti che possono aiutare nella diagnosi. E’ un esame sicuro, efficace e veloce.
- Tomografia computerizzata (TAC): è un esame radiologico che utilizza i raggi X e consente di studiare dettagliatamente tutti gli organi dell’addome, compreso il fegato.
- Risonanza Magnetica: è un esame radiologico che utilizza campi magnetici e onde elettromagnetiche a radiofrequenza. Consente di ottenere immagini molto precise ed accurate per studiare le diverse malattie del fegato.
- Colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP) ed ecoendoscopia: si tratta di esami endoscopici, radiologico il primo ed ecografico il secondo, che consentono di visualizzare le vie biliari all’interno ed all’esterno del fegato. Vengono eseguiti principalmente nei casi di tumori che interessano i dotti biliari.
- Colangiografia percutanea trans epatica (PTC): si tratta di un esame radiologico che mediante la puntura diretta del fegato attraverso la parete dell’addome consente di visualizzare nel dettaglio le vie biliari all’interno ed all’esterno del fegato. Come i due precedenti esami, la PTC viene impiegata in presenza di tumori delle vie biliari.
- Biopsia epatica: si tratta di un esame importante, e viene dunque riservato a pazienti selezionati. Consiste in una puntura ecoguidata del fegato al fine di ottenerne un campione di cellule da far analizzare all’anatomopatologo.
- Elastografia epatica (FibroScan)
Si tratta di una tecnica utile a quantificare la fibrosi epatica, vale a dire il fenomeno di cicatrizzazione che consegue a malattie come l’epatite virale e che può portare alla cirrosi epatica. Questa tecnica è eseguita grazie ad uno strumento, il FibroScan, costituito da una sonda ad ultrasuoni montata su un sistema vibrante, a prima vista simile a quella dei comuni ecografi.
Humanitas Cancer Center offre ai pazienti tutte queste metodiche di diagnosi nell’ambito di un percorso multidisciplinare, clinico e radiologico.
Trattamenti
I trattamenti per il tumore del fegato sono:
- Chirurgia: la chirurgia del fegato viene eseguita con metodica ecoguidata: attraverso l’utilizzo dell’ecografia in sala operatoria, il chirurgo è in grado di identificare con precisione la sede della malattia all’interno del fegato e può dunque eseguire interventi radicali ma conservativi, risparmiando il più possibile il tessuto epatico (parenchima) sano (figura).
- Chemioterapia sistemica: include trattamenti sia per ridurre e controllare la malattia al fegato prima di un intervento chirurgico sia per limitare le recidive dopo l’intervento. Attraverso l’utilizzo dei nuovi farmaci biologici è anche possibile personalizzare la terapia per ottimizzarne i risultati.
- Terapia Intrarteriosa Epatica: la chemioembolizzazione e l’embolizzazione arteriosa del fegato consentono terapie locoregionali in pazienti non suscettibili di altri trattamenti. Con queste metodiche è anche possibile somministrare alcuni farmaci al fine di ottenere un controllo locale della malattia.
- Terapie ablative percutanee: le terapie ablative percutanee, tra cui la radiofrequenza, consistono in una puntura ecoguidata del tumore del fegato con aghi dedicati, poi collegati a fonti di energia che distruggono le cellule tumorali.
- Radioterapia: la radioterapia e radiochirurgia permette di irradiare la parte malata del fegato con sofisticati acceleratori lineari che distruggono il tumore preservando però i tessuti sani circostanti. Viene effettuata in pazienti selezionati.

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