Gio. Set 21st, 2023

Carcinoma della tiroide

Che cos’è la tiroide?

La tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla posta immediatamente sotto il pomo di Adamo e gioca un ruolo chiave nel controllo del metabolismo mediante la produzione degli ormoni tiroidei (T4 e T3), sostanze che, tramite il sangue, raggiungono ogni distretto del nostro organismo. La funzione di questa ghiandola è regolata dallipofisi (una piccola ghiandola localizzata alla base del cranio), che agisce sulla tiroide mediante ilthyroidstimulating hormone” (TSH). La corretta funzione della tiroide richiede un adeguato apporto di iodio, la cui carenza è responsabile della comparsa di gozzo semplice o nodulare.

Cos’è il carcinoma della tiroide?

Il carcinoma della tiroide viene considerato una neoplasia rara in quanto costituisce il 2% di tutti i tumori. Si può manifestare a tutte le età, con massima incidenza tra i 25 e i 60 anni e con una maggiore prevalenza nel sesso femminile. Tali neoplasie sono invece molto rare nei bambini. La sopravvivenza è molto elevata, superando il 90% a 5 anni nelle forme differenziate.

I tumori della tiroide originano nella maggior parte dei casi dalle cellule follicolari (che compongono il tessuto tiroideo insieme alle cellule parafollicolari o C) e si distinguono in:

Quali sono i fattori di rischio per il carcinoma della tiroide?

Un fattore di rischio accertato per il carcinoma differenziato della tiroide è lesposizione a radiazioni. Il tumore della tiroide è infatti più comune in persone sottoposte a radioterapia sul collo per altre neoplasie o esposte a ricadute di materiale radioattivo come accaduto dopo lesplosione della centrale nucleare di Cernobyl.

Diagnosi

Il sintomo più comune del tumore della tiroide è il riscontro alla palpazione o allosservazione di un nodulo tiroideo. Solo il 3-5% di tutti i noduli della tiroide sono però forme tumorali maligne.
In alcuni casi, in presenza di un carcinoma tiroideo possono essere riscontrati in sede laterocervicale masse linfonodali anche di dimensioni e consistenza importanti.
Una volta accertata la presenza di noduli tiroidei, generalmente si effettuano ulteriori approfondimenti diagnostici, in particolare:

La Medicina Nucleare di Humanitas Cancer Center è inoltre in grado di eseguire la PET/CT con 18F-DOPA: questa nuova metodica si basa sulla caratteristica delle cellule neoplastiche di captare e accumulare aminoacidi. Sono in corso studi per determinare laffidabilità diagnostica di questa metodica, che ha tuttavia già dimostrato buona sensibilità e accuratezza.

Trattamenti

Esistono vari tipi di trattamenti, che si possono dividere in chirurgici e non chirurgici.

Trattamenti chirurgici

In tutti i casi di carcinoma della tiroide, la chirurgia rappresenta la prima opzione terapeutica.

Lo specialista di riferimento è lotorinolaringoiatra ovvero colui che si occupa della chirurgia del distretto testa e collo e può eseguire lasportazione della tiroide o parte di essa ed eventualmente dei linfonodi del collo qualora interessati dalla malattia. In presenza di un tumore della tiroide, lotorinolaringoiatra e lendocrinologo valutano lopportunità di eseguire una loboistmectomia (emitiroidectomia) o una tiroidectomia totale a seconda delle caratteristiche del tumore e del paziente. Lo svuotamento selettivo dei linfonodi del compartimento centrale del collo è eseguito solo se a livello intra-operatorio si evidenziano linfonodi sospetti per metastasi o di dimensioni aumentate, mentre quello dei linfonodi laterocervicali si effettua solo se pre-operatoriamente diagnosticati come metastatici.

Particolare attenzione viene dedicata anche al risultato estetico, grazie allutilizzo di suture intradermiche con materiale riassorbibile e alla raccomandazione di massaggi postoperatori della ferita con creme dedicate per ridurre lincidenza di cicatrici ipertrofiche.

Presso Humanitas Cancer Center viene effettuata anche la chirurgia mininvasiva video assistita, anche se la sua indicazione è limitata a casi selezionati: pazienti con tiroide di piccole dimensioni, con un piccolo tumore e in assenza di concomitanti patologie tiroidee (tiroidite, pregressi interventi, voluminoso gozzo).

Trattamenti non chirurgici

Dopo lintervento di tiroidectomia è generalmente indicata lablazione del residuo tiroideo mediante iodio-131. Lo scopo della terapia radiometabolica con iodio 131 è distruggere il tessuto tiroideo normale che quasi sempre residua anche dopo una tiroidectomia totale ed eliminare eventuali microfocolai neoplastici presenti allinterno dei residui tiroidei o in altre sedi. Un secondo obiettivo di questa terapia è rendere più efficace il follow-up mediante il dosaggio della tireoglobulina sierica e leventuale esecuzione della scintigrafia total-body con iodio 131. La terapia radiometabolica può essere eseguita solamente in strutture autorizzate allimpiego terapeutico dello iodio 131 e deve essere eseguita in regime diricovero protetto”, in particolari stanze dedicate alla Medicina Nucleare.

La terapia radiante e la chemioterapia sono infine indicate nel caso di tumori altamente aggressivi e inoperabili o in quelli caratterizzati da de-differenziazione.

Follow up

Il follow up è differenziato a seconda del tipo di carcinoma della tirode che è stato trattato.

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