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Occhi rossi: quali possono essere le cause?

19 Aprile 2022

I cosiddettiocchi rossi”, o iperemia congiuntivale, sono un disturbo oculare molto comune, che dipende da una dilatazione dei vasi sanguigni, a causa di irritazioni o infezioni.

La maggior parte delle volte, le patologie che determinano liperemia congiuntivale sono facilmente diagnosticabili e si risolvono in un tempo relativamente breve, in altri casi larrossamento oculare può dipendere da lesioni, traumi o corpi estranei presenti nellocchio e, più raramente, segnalare diverse patologie anche gravi come: attacco acuto di glaucomauveite, cheratite, scleriti.

Quali sono le patologie che determinano larrossamento dei nostri occhi e quali i tessuti che formano lanatomia dellocchio che possono irritarsi o infiammarsi? Approfondiamo largomento con il professor Paolo Vinciguerra, direttore del Centro Oculistico di Humanitas e professore ordinario di Humanitas University.

Occhi rossi: come prevenirli e quando rivolgersi alloculista

La diversa gravità e severità delle cause che determinano liperemia congiuntivale rende necessaria una diagnosi specialistica, necessaria per distinguere tra patologie più o meno gravi. Come indicazione generale, però, bisogna porre lattenzione sulligiene perioculare, che aiuta a evitare le irritazioni più comuni. È dunque sconsigliato toccare spesso i propri occhi e applicare le lenti a contatto senza una adeguata formazione sulligiene delle stesse, delle correte modalità di applicazione e dei giusto tempo di applicazione, mentre può essere utile lavarsi spesso le mani, per evitare la trasmissione di batteri e sostanze irritanti, e, in presenza di un iniziale arrossamento, effettuare una detersione della zona perioculare con apposite salviette disinfettanti sterili, facilmente reperibili in farmacia.

Sclerite o episclerite

Le scleriti sono quelle infiammazioni che interessano la sclera, la membrana esterna e biancastra dei nostri occhi. In caso di sclerite locchio risulta alla vista particolarmente rosso ed è dolente al tatto. Per risolverla il medico può prescrivere semplicemente una terapia sistemica o combinarla con un trattamento topico. In caso di episclerite, invece, linfiammazione riguarda solo la superficie esterna dellocchio e dipende spesso da patologie sistemiche, come la gotta o le collagenopatie. Per questo motivo, per quei pazienti che presentano fattori di rischio, si tende a optare per un percorso di prevenzione e a trattare principalmente la malattia alla base del disturbo.

Quando la sclerite è lieve per risolvere larrossamento è sufficiente utilizzare sostituti lacrimali con acido ialuronico e aminoacidi. Le condizioni più aggressive, invece, richiedono terapie topiche a base di corticosteroidi con basso assorbimento sistemico. In tal caso, però, è necessario seguire attentamente le prescrizioni mediche, perché i corticosteroidi possono ostacolare il trattamento della patologia sistemica di base.

Congiuntivite: allergica, da contatto o batterica

Con congiuntivite intendiamo quellinfiammazione che coinvolge la congiuntiva ossia il tessuto che ricopre linterno delle palpebre e la parte anteriore del bulbo oculare. Si tratta di una mucosa densamente irrorata da vasi sanguigni, che possono dilatarsi a causa di una reazione allergica, per il contatto con agenti irritanti esterni o causa della trasmissione di batteri o virus

La congiuntivite presenta anche sintomi oculari, come prurito, spesso associato alle allergie, bruciore, in caso di secchezza, oppure secrezioni prevalentemente catarrali, quando lorigine della congiuntivite è batterica, sierose se virali. Per questo motivo è opportuno prenotare un consulto medico: lo specialista diagnosticherà la causa della congiuntivite attraverso lanamnesi dei sintomi e lanalisi al microscopio e imposterà la terapia adeguata. Abitualmente per risolvere la congiuntivite si utilizzano colliri antistaminici, sostituti lacrimali e, in caso di congiuntivite batterica, antibiotici.

Unaltra patologia che può interessare la congiuntiva è lemorragia sottocongiuntivale, che si verifica quando si rompe uno dei vasi sanguigni che la irrorano. Si tratta di un disturbo che tende a risolversi autonomamente in un paio di settimane ma, se si verifica in maniera ricorrente, il medico potrebbe ritenere necessario richiedere test ematochimici e una visita di controllo cardiologica o internistica.

Pterigio e pinguecula: due disturbi della congiuntiva

Quando si parla di pterigio si intende una membrana fibrosa che si forma sulla congiuntiva e sulla cornea, a partire dallinterno dellocchio, e che provoca un arrossamento oculare. Un disturbo analogo è rappresentato dalla pinguecula, che invece si manifesta come un ispessimento della congiuntiva del bulbo oculare

Entrambe le problematiche si trattano con colliri antinfiammatori o cortisonici, prescritti esclusivamente dallo specialista oculista, mentre nei casi più severi può essere necessario ricorrere alla chirurgia per rimuovere la membrana. In ogni caso è consigliato utilizzare occhiali da sole per proteggere locchio e lacrime artificiali per diminuire lattrito provocato dallo scorrere della palpebra sulla superficie congiuntivale.

Blefarite: una patologia di origine batterica

In presenza di congiuntivite il margine della palpebra si infiamma e si gonfia: potremmo trovarci di fronte a blefarite. La blefarite origina dalle ghiandole presenti in corrispondenza delle ciglia, deputate alla secrezione di un liquido ricco di grassi. Quando la secrezione si altera si verifica una sintomatologia che comprende rossore e gonfiore alla palpebra, prurito e formazione di tessuto squamoso

La causa principale della blefarite è rappresentata dalle infezioni batteriche e nel caso di infiammazione acuta parliamo di calazio, mentre se a essere infiammato è un unico follicolo si tratta di orzaiolo. In caso di blefarite è fondamentale trattare locchio infiammato con salviette oculari e prodotti oftalmici disinfettati ed emollienti, spesso venuti in forma di spray, mentre per risolvere linfezione batterica sono necessari colliri antibiotici e pomate che possono associarsi a colliri antidolorifici e antinfiammatori.

Ectropion ed entropion: due disturbi delle palpebre

Ectropion ed entropion sono altri due disturbi che interessano le palpebre: nel primo caso il margine palpebrale si rovescia verso lesterno, nel secondo verso linterno, provocando larrossamento dellocchio. Il trattamento di queste due condizioni prevede lutilizzo di colliri cortisonici, antinfiammatori o lubrificanti, utili a alleviare la sintomatologia dolorosa. Ma quando linfiammazione si ripropone in maniera ricorrente diventa opportuno intervenire chirurgicamente per risolvere il problema.

Cheratite: uninfiammazione della cornea

La cornea è quella membrana trasparente che copre la pupilla e liride sulla parte anteriore del bulbo oculare. Quando la cornea è infiammata, per esempio a causa di virus, come lHerpes simplex, batteri o funghi, ma anche per secchezza oculare o uso scorretto di lenti a contatto, si verifica la cheratite. Larrossamento, però, potrebbe essere causato anche da abrasione corneale, una lesione piuttosto severa che si verifica in caso di graffi alla cornea, o ulcera corneale

È dunque opportuno fare riferimento alloculista per stabilire una diagnosi e impostare la terapia più corretta, che può comprendere lutilizzo di colliri e, in determinati casi, un bendaggio oculare da mantenere per qualche giorno.

Uveite anteriore: dolore intenso e intolleranza alla luce

Luveite si verifica in caso di infiammazione delluvea, tessuto altamente vascolarizzato che circonda la pupilla. Anche in questo caso la sintomatologia comprende larrossamento oculare, che è però accompagnato da altri sintomi come lintolleranza alla luce, il dolore e una lacrimazione intensa

Luveite è una patologia tipica dei Paesi industrializzati e può essere infiammatoria o autoimmune, più rara, nel nostro Paese, quella infettiva.
Anche in questo caso, dunque, è particolarmente importante la fase diagnostica, che consentirà allo specialista di valutare il trattamento più adatto per controllare linfiammazione oculare che può comportare lutilizzo di colliri antibiotici, cortisonici o midriatici cicloplegici, la cui azione, anche combinata, è utile per attenuare la sintomatologia dolorosa

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