Gio. Mar 23rd, 2023

Ischemia con coronaropatia non ostruttiva: cos’è e perché è importante fare ricerca

01 APRILE 2022

Al San Raffaele un nuovo studio multicentrico finanziato dal Ministero della Salute per comprendere meglio questa malattia ancora poco conosciuta, che colpisce soprattutto le donne

Negli ultimi anni, da parte degli esperti di tutto il mondo, è nata la necessità di definire meglio un gruppo eterogeneo di manifestazioni cliniche legate a ischemia miocardica in pazienti che non presentano malattia coronarica ostruttiva. È stato così coniato lacronimo INOCA, dallingleseischemia with non-obstructive coronary artery disease”.

LINOCA, anche perché può essere associata a unampia varietà di sintomi che possono variare nel tempo, richiede unattenta valutazione diagnostica e un trattamento scrupoloso che non sempre ha ricevuto la giusta attenzione. Quello che ne consegue è un peggioramento nel benessere e nella qualità di vita dei pazienti affetti, per la maggior parte donne, in età attiva lavorativa.

 

Ecco perché i medici del San Raffaele, coordinati in questa ricerca dalla dottoressa Alaide Chieffo, cardiologa dellUnità Operativa di Cardiologia Interventistica ed Emodinamica dellistituto, diretta dal Dott Matteo Montorfano, hanno messo a punto un nuovo studio multicentrico per studiare più a fondo questa patologia e possibili trattamenti.

Cos’è INOCA

INOCA include uno spettro molto ampio di condizioni in cui le coronarie, ossia i vasi sanguigni che arrivano al muscolo cardiaco, sono incapaci di apportare sangue e ossigeno al cuore. In questi casi, si parla di ischemia cardiaca.

A differenza delle malattie coronariche ostruttive, in cui lischemia si verifica a causa di un restringimento progressivo dei vasi arteriosi epicardici, nei pazienti che soffrono di INOCA lischemia è causata da una disfunzione del microcircolo coronarico e /o vasospasmo.

 “Lalterazione della microcircolazione presenta ancora molte incertezze dal punto di vista fisiopatologico e sono necessari ulteriori studi per caratterizzare in maniera sempre più accurata questa condizione, in modo da indirizzare più precocemente il paziente verso un percorso diagnostico e terapeutico appropriatospiega Alaide Chieffo.

Il problema della diagnosi

Per alcune delle condizioni che causano ischemia nelle persone affette da INOCA, la diagnosi è complessanon sempre gli esami di routine tradizionali, come la coronarografia, riescono a identificare la causa eziologica e ad escludere altre patologie con manifestazioni cliniche simili. Secondo alcuni studi, per esempio, poco meno della metà di pazienti sottoposti a coronarografia per dolore toracico presentano coronarie normali, o quasi.

La difficile diagnosi è anche uno dei motivi per cui la qualità di vita di chi soffre di INOCA può essere peggiore rispetto ai pazienti con una malattia ostruttiva coronarica. Può accadere, infatti, che i pazienti con disfunzione microvascolare o vasospasmo coronarico non ricevano subito una diagnosi accurata e quindi una terapia efficace e ricorrano più volte ad accessi ospedaliericontinua lesperta.

Un esempio di medicina di genere

“È importante sottolineare che lischemia con coronaropatia non ostruttiva è una patologia con una prevalenza maggiore nel sesso femminile, come sottolineano i dati del registro americano WISE (Womens Ischemia Syndrome Evaluation)”, spiega Alaide Chieffo.

Il tasso di nuove ospedalizzazioni, per esempio, è fino a 4 volte superiore nelle donne rispetto agli uomini e, in generale, sono maggiormente soggette ad eventi cardiaci avversi.

Nelle donne si identifica più frequentemente una disfunzione del microcircolo. Diverse sono le ipotesi, tra queste:

Il nuovo studio del San Raffaele su INOCA

Il San Raffaele ha recentemente avviato uno studio prospettico, interventistico e multicentrico, finanziato dal Ministero della Salute nellambito della Ricerca Finalizzata 2019, per studiare la prevalenza di INOCA in Italia, effettuare una corretta diagnosi e identificazione dellendotipo di INOCA al fine di fornire così trattamenti farmacologici mirati.

Gli altri centri coinvolti, oltre allOspedale San Raffaele (centro coordinatore dello studio), sono

Lobiettivo è arruolare nei 3 centri italiani 200 pazienti con sospetta cardiopatia ischemica cronica in assenza di coronaropatia ostruttiva, alla prima coronarografia effettuata in ospedale. Durante la coronarografia, questi pazienti verranno sottoposti a ulteriori esami specifici disponibili in questi 3 centri e, successivamente, suddivisi in gruppi in base allesito dei test.

Con questo studio speriamo difotografarela situazione in Italia e, soprattutto, di produrre nuova conoscenza verso una patologia ancora relativamente poco conosciuta, che colpisce prevalentemente soggetti attivi e di sesso femminileconclude Alaide Chieffo.

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